“Dobbiamo credere nella possibilità dell’evoluzione della forma di Chiesa che oggi viviamo. Accorgersi del bisogno comporta articolare l’azione caritativa come azione di Chiesa, i cui tutti i credenti sono coinvolti. Ci sono tanti e nuovi tipi di fame oggi, c’è fame di affetto, di comprensione, di significato. Per queste tematiche passa anche il rinnovamento della Caritas parrocchiale, o meglio di quella di Unità pastorale”. Sono alcuni passi dell’intervento del vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, nell’articolo di apertura del mensile Emmaus, pubblicato oggi sul quotidiano Avvenire.
Tante le tematiche affrontate e i ricordi, di don Giuseppe Branchesi a un anno dalla scomparsa per Covid e in questi giorni ricordato dai familiari anche per la missione in Africa che, grazie alla raccolta fondi in suo nome, sta facendo non pochi proseliti, poi il passaggio in Cielo di don Dino Issini, prete recanatese anche lui morto per Covid di cui si ricordano in particolare la realizzazione della chiesa di Cristo Redentore e la creazione di Tvrs, infine la dipartita di don Giovanni Carnevale, salesiano molto amato a Macerata per il suo rapporto speciale con i giovani e i suoi studi sulla presenza di Carlo Magno nella valle del Chienti.
Emmaus fa anche riferimento a due preti che ce l’hanno fatta, che sono guariti dal Covid, don Carlos Munoz, padre spirituale al Covid Center di Civitanova e attivissimo parroco a Santa Madre di Dio a Macerata e mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito della diocesi di Fabriano-Matelica che dà appuntamento al 12 giugno al Pellegrinaggio Macerata-Loreto.
