Le Marche chiedono che nel prossimo decreto del Governo per il sostegno all’economia colpita dalla crisi Covid e che sarà emanato ad Aprile ci sia una forte attenzione verso l’economia reale: in sostanza, maggiori risorse perché attualmente sono insufficienti e criteri che si basino non sul fatturato dello scorso anno ( che è stato per molte imprese inesistente) ma sull’effettiva e reale esigenza di aiuto per poter ripartire. Lo ha ribadito ieri in videoconferenza stampa il vicepresidente Mirco Carloni, ricordando che nell’incontro con il Ministro allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti in conferenza delle Regioni, si è sottolineata la necessità di un maggior coinvolgimento delle Regioni nella pianificazione delle misure di sostegno.

“L’emergenza Covid-19 ha avuto effetti devastanti anche sull’economia, con gravissime ripercussioni sul sistema produttivo – ha ricordato Carloni – e la crisi a causa del lockdown da temporanea sta diventando strutturale. Ma per la prima volta un Ministro in Conferenza delle Regioni si è fatto carico dell’impegno di ascoltare e concertare con i territori quello che il Governo precedente in ambito di predisposizione del Piano nazionale di ripresa e Resilienza Next Generation Italia e del Recovery Plan non aveva mai fatto. Occorrono risorse straordinarie – ha aggiunto Carloni – e una efficiente programmazione dei fondi ordinari, oltre al sostegno alle imprese colpite. Vogliamo sottoporre, inoltre, all’attenzione del Ministero la situazione del commercio ambulante che in questo momento è colpito su più fronti, così come l’esigenza di defiscalizzazione in alcune zone della nostra regione al pari degli interventi previsti per i territori meridionali e la Zona Economica speciale indispensabile per connettere Porto e Aeroporto. Altra proposta attiene all’esigenza di una crescita dimensionale delle imprese in un’ottica di trasferimento di innovazione  tecnologica e know how tra grandi e piccole imprese, per sostenere nuove filiere produttive in rete (dalla Meccatronica, al Fashion al Food)“.

“Insomma – ha concluso Carloni – bisogna recuperare il senso del progresso economico, anche attraverso i Patti di Sviluppo e continuare a lavorare sui progetti di filiera,  investendo sia sulla capacità di collaborazione istituzionale che in questo momento è essenziale, sia sulla capacità di saper intercettare le opportunità delle nuove programmazioni finanziarie“.