Parlare del futuro quando il presente stesso è un fermo immagine sull’incerto, su promesse di guarigione e miscredenza nella capacità umana di giudizio critico, sembra un’assurdità più che una necessità di questa bizzarra epoca moderna. Ma davvero in un tempo in cui la necessità prevale sul buonsenso, il bene comune formato app sul pericoloso confronto aperto,  l’assurdo può essere la chiave per aprire la prospettiva del pensiero critico. Questa, per lo meno è la pazza scommessa che la rassegna Parlare Futuro ha fatto per il 2020, nel bel mezzo della seconda ondata della pandemia più pericolosa degli ultimi cento anni.
Noli me tangere, queste le parole chiave evangeliche che la direttrice artistica Oriana Salvucci ha scelto come fil rouge d’Arianna per parlare di futuro al pubblico marchigiano. “Non mi toccare”, di fatti, in questi giorni sembra un imperativo igienico irrinunciabile, ma portato sul piano della riflessione critica sul presente e dei suoi problemi essenziali, sembra come un grido che il tempo che verrà vuole gridare al pensiero standardizzato di non comunicazione del presente, non mi toccare, non mettere schermi tra persone pensanti, non sfiorare nemmeno il diritto di ognuno a comunicare con gli altri per riflettere il mondo e pensarlo e crearlo.
Tale grido sembra aver trovato una voce irrinunciabile nell’ospite del secondo appuntamento della rassegna. Dopo il grande successo di Franco Arminio, sarà virtuale ospite di Parlare Futuro per il comune di Porto Sant’Elpidio, il 18 dicembre alle ore 21,15 il poliedrico giornalista Andrea Scanzi. Il suo intervento sarà visibile sulle piattaforme Youtube (https://www.youtube.com/channel/UCfKkol2_8Bq_5PeSYiS9Duw) e Facebook (https://www.facebook.com/ParlareFuturo.LezioniDAutore) della rassegna.