“E’ una situazione paradossale. Vogliono farci chiudere?”. E’ l’amaro sfogo che questa mattina Alfredo Mancini, titolare della Orim di Piediripa, ha fatto con i dipendenti e i giornalisti riuniti nella sede dell’ordine degli ingegneri di Macerata. Ieri era arrivata l’ordinanza del sindaco di Macerata, Romano Carancini, a seguito dei risultati delle analisi effettuate dall’Arpam all’interno della perimetrazione della Orim di Piediripa (dove lo scorso luglio si è sviluppato un incendio) che hanno evidenziato superamenti della Concentrazione soglia contaminazione, con la quale viene disposto “il divieto di captazione e utilizzo delle acque sotterranee a scopo idropotabile e irriguo da pozzi privati ubicati in un’area cautelativamente compresa tra 300 m a monte e 800 m a valle della ditta. Mancini non ci sta ed è pronto a fare ricorso al Tar. Non nega l’evidenza della analisi negative, ma sostiene che ciò è accaduto perché non gli è stato permesso di bonificare l’area posta sotto sequestro da mesi, malgrado ci fossero tutte le possibilità per farlo. Intanto i 50 dipendenti della Orim hanno redatto una lettera aperta indirizza al sindaco Carancini per chiedere di poter tornare il prima possibile a lavorare.