Prenderà il via sabato prossimo, 9 giugno, la 40^ edizione del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto.
Stamane la presentazione con Mons. Nazzareno Marconi, Vescovo della Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Mons. Giancarlo Vecerrica, Vescovo Emerito della Diocesi di Fabriano-Matelica e ideatore e guida del cammino, Romano Carancini, Sindaco del Comune di Macerata, Ermanno Calzolaio, Presidente del “Comitato Pellegrinaggio a Loreto”, Massimo Orselli, responsabile della logistica.
E’ un gesto che coinvolge da 40 anni numerosi volontari e pellegrini, un’occasione propizia per mettere a tema le aspettative e le richieste di ciascun pellegrino nel domandare e camminare verso una meta precisa.
L’appuntamento è per sabato 9 giugno allo stadio Helvia Recina di Macerata. La Santa Messa delle 20:30 sarà presieduta non dal Card. Beniamino Stella, impossibilitato a raggiungere Macerata per motivi di salute, bensì dal Card. Marc Ouellet, canadese, Prefetto per la congregazione dei Vescovi, mentre all’arrivo a Loreto domenica mattina, ci sarà anche il Card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei.
La presentazione del titolo “Che cercate?” è stata affidata al Prof. Ermanno Calzolaio che ha spiegato come quest’anno si sia voluto coinvolgere a maggior ragione i giovani nel confronto con la domanda del tema, alla luce del prossimo Sinodo voluto dal Papa per ottobre con le nuove generazioni come protagoniste.
Sono tantissime le intenzioni di preghiera che anche quest’anno sono giunte presso la sede, specie dall’estero, come Brasile, Lussemburgo, Kenya. I giovani comunque come veri testimoni: saranno presenti sabato due minorenni nigeriani, Frank e Uwa, arrivati in Italia da un barcone di fortuna e accolti poi da una comunità cristiana.
Il Vescovo di Macerata Mons. Marconi ha sottolineato il valore dell’accoglienza in una città che sente forte la domanda religiosa ed aspetta il pellegrinaggio come possibilità di ripresa, “come alba della vita”. E di rimando il Vescovo Mons. Vecerrica ha scherzato dicendo che lui durante il cammino, parla già di alba verso mezzanotte “come stimolo ed incoraggiamento alla gente già in preda alla stanchezza”. A chi gli chiedeva cosa provasse come fondatore di un cammino che ha toccato quota 40, don Giancarlo ha risposto che “il fondatore non sono io, ma la Madonna, è Lei che guida il popolo, è lei che tesse la trama di tutto in cui siamo chiamati a camminare specialmente insieme ai giovani che vogliamo coinvolgere senza essere predicatori: questo cammino non è fatto da prediche, ma da gesti e testimonianze”.