“Se vorrà venire a Firenze sarò ben lieto di prenderla con me a lavorare”. Così l’imprenditore Massimo Mattei, intervenuto dopo la denuncia di Fatima Sy, la senegalese cui è stata rifiutata la conferma del posto di lavoro in una casa di risposo a Senigallia, dov’era in prova, a causa del colore della sua pelle. “Io chiedo soltanto di poter lavorare e quindi di avere una stabilità economica che mi permetta anche di vedere i miei figli”, ha riferito Fatima ai giornalisti. Una storia a lieto fine, dunque, grazie all’intervento di un professionista nel settore dell’assistenza agli anziani. “Fatima è una donna senegalese di 40 anni con due figli – sottolinea Mattei nel post – Entra a lavorare in prova in una casa di riposo a Senigallia. Alcuni anziani la trattano male apostrofandola con epiteti razzisti. L’azienda non la conferma al lavoro”. Che un anziano, aggiunge Mattei, “possa offendere un’operatrice non mi stupisce. Capita. Che un’azienda si pieghi al razzismo sì, mi stupisce e mi indigna. Mi fa anche rabbia e schifo”.