Quella di sabato 20 aprile è stata una giornata da incorniciare per la sezione di Macerata del Movimento di cooperazione educativa, e per l’intero “Mce” nazionale, perché ad Apiro – uno dei luoghi-simbolo della nascita del movimento in Italia – è stata inaugurata la Scuola Primaria che, costruita dopo il sisma, è stata intitolata a Giuseppe Tamagnini e Giovanna Legatti. “Abbiamo vissuto un momento davvero emozionante – dice la dirigente dell’Istituto ‘Coldigioco’, Emanuela Tarascio, responsabile anche dell’Mce provinciale – perché i nostri bambini adesso hanno a disposizione una struttura moderna e funzionale e perché l’Amministrazione comunale, mostrando grande sensibilità, ha scelto di intitolare la scuola a Pino Tamagnini, originario di Apiro – figura che andrebbe meglio conosciuta poiché è stato uno dei padri dell’Mce in Italia – e a Giovanna Legatti, maestra a Coldigioco, dove fu artefice di un’esperienza didattica ancora oggi attualissima”.
Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al sindaco Ubaldo Scuppa e alla dirigente Tarascio, è intervenuta anche la segretaria nazionale del Movimento di cooperazione educativa, Donatella Merlo, che per la prima volta ad Apiro ha confessato pubblicamente di essersi “emozionata” nel vedere i luoghi in cui Giovanna Legatti e Giuseppe Tamagnini misero in atto una vera e propria “rivoluzione” nelle loro classi seguendo un “progetto pedagogico e didattico ben preciso”. “Anche oggi abbiamo bisogno di persone come loro, che siano da stimolo per adeguare la scuola ai tempi in continuo cambiamento, per migliorarla secondo idee di uguaglianza, di democrazia e di pace, mettendo al primo posto il senso del collettivo e il bene di tutti”, ha sottolineato Donatella Merlo, che poi ha aggiunto: “Educare è un atto politico e la direzione da seguire è quella indicata dall’articolo 3 della nostra Costituzione, dove si affermano principi di uguaglianza ed emancipazione: gli stessi che ispirarono la visione di cambiamento di Pino e Giovanna”.
La nuova scuola nasce nell’ambito della ricostruzione post terremoto: il Commissario straordinario Guido Castelli ha inviato un messaggio di saluto, ricordando che “quando si inaugura una scuola è la festa di tutta la comunità”. Per costruirla sono stati investiti quasi 2 milioni e mezzo di euro. La struttura, che gode di uno splendido panorama verso il monte San Vicino, si sviluppa su una superficie di oltre 1.600 metri quadrati, conta una decina di aule, un’aula magna, una grande palestra; una mensa e una cucina in cui saranno preparati i pasti per tutte le scuole di Apiro. La cucina è stata attrezzata con moderne strumentazioni grazie anche al contributo di 40 mila euro della Camera di commercio nazionale (messi a disposizione del Comune dopo il sisma). La nuova scuola è dotata di pannelli solari e risponde ai più innovativi criteri di efficientamento energetico e modelli antisismici. Attualmente ospita cinque classi di bambini, dalla prima alla quinta, per un totale di circa 90 alunni.
Giuseppe Tamagnini, docente e pedagogista, fu uno dei padri fondatori del Movimento sulla scia del pensiero pedagogico e sociale dei francesi Célestin ed Elise Freinet. Raggiunta la pensione, si ritirò con la moglie Giovanna Legatti a Coldigioco di Apiro, poi ad Ancona e infine a Senigallia, con brevi parentesi a Frontale – soprattutto estive – nella vecchia casa paterna. Ad Apiro ha ricoperto anche il ruolo di amministratore comunale: dal 1970 al 1975 come consigliere comunale e capogruppo di minoranza; dal 1975 al 1980 come sindaco. Tamagnini è morto a Jesi il 2 settembre 2002 all’età di 92 anni. Giovanna Legatti, nata a Lugagnano Val d’Arda il 22 settembre 1921, sposò nel 1960 Tamagnini e dal ’61 insegnò ad Apiro fino alla pensione (1972). E’ deceduta nel 2012. Entrambi riposano nel cimitero sulla collina di Frontale.