Anche nel mese di marzo al multiplex ‘Giometti’ di Tolentino, in collaborazione con Unitre, che si avvale del commento filmico del prof. Alberto Cingolani ed il contributo di Cellulopoli, prosegue la rassegna cinematografica ‘La decima musa’ con il patrocinio del Ministero della Cultura, che giovedì 2 marzo alle ore 21.15 presenta il film ‘L’accusa’ del regista Yann Attal, che sposta sul piano legale una vicenda che ha sì un risvolto giudiziario, ma riguarda prima di tutto la natura dei rapporti fra uomo e donna; gli impulsi, i pensieri, le azioni proprie degli umani che la legge è chiamata a regolare.
Studente d’ingegneria a Stanford, Alexandre torna a Parigi per partecipare a un’importante cerimonia in onore del padre, un celebre giornalista televisivo. Invitato a cena dalla madre, intellettuale femminista che ha da poco lasciato il marito, Alexandre fa la conoscenza di Mila, la figlia diciassettenne del nuovo compagno della madre. Quella stessa sera, Alexandre e Mila partecipano a una festa e il giorno dopo lui viene arrestato per stupro ai danni della ragazza: cos’è successo tra i due? Alexandre, persona impulsiva e capricciosa, ha approfittato della fragilità di Mila o Mila, come sostiene Alexandre, è sempre stata consenziente durante il rapporto che hanno avuto?
Giovedì 9 marzo è in programma il film del regista spagnolo Alejandro Amenabar, ‘Lettera a Franco’, che narra la storia dello scrittore Miguel Unamuno: dopo il colpo di stato spagnolo del luglio 1936, il rettore dell’Università di Salamanca Miguel de Unamuno appoggia il ritorno all’ordine favorito dai militari e si scontra con i colleghi e amici Atiliano, pastore evangelista, e Salvador, membro del Partito socialista. Mentre dal Marocco il generale Franco si appresta a diventare il leader delle forze nazionaliste impegnate nella guerra civile, Unamano viene prima rimosso dalla sua carica dal governo repubblicano e poi reintrodotto dai golpisti e incaricato dal generale José Millán-Astray di redigerne il manifesto.
La rassegna prosegue giovedì 16 marzo con il film ‘Memory Box’ dei registi libanesi Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, che hanno basato la loro carriera nel mettere insieme i pezzi e i retaggi culturali di un paese attraverso i decenni, utilizzando tecniche sperimentali e documentarie che abbracciano l’intero spettro dell’audiovisivo. Alex, ragazza adolescente, vive a Montréal e si appresta a festeggiare la vigilia di Natale con la madre e la nonna. Prima che la serata abbia inizio, un corriere consegna uno scatolone che proviene da Beirut, in Libano, luogo da cui la famiglia di Maia era emigrata decenni prima. Alex è l’unica a mostrarsi curiosa del contenuto, mentre sia la madre che la nonna sembrano non voler scoperchiare questo particolare vaso di Pandora.
Giovedì 23 marzo la rassegna presenta il film di Antoine Barraude, ‘La doppia vita di Madeleine Collins’ sull’identità di una donna: Judith Fauvet, traduttrice per organizzazioni internazionali, divide la sua vita tra la Francia e la Svizzera, tra Judith e Margot, tra il marito borghese e il giovane compagno, tra due figli adolescenti e una bambina di pochi anni. Judith o Margot, gestisce tutto alla perfezione, i viaggi come le bugie, le telefonate segrete come gli eventi mondani.
Chiude la rassegna, giovedì 30 marzo, il film della regista norvegese Maria Sodahl, ‘Hope’: la cinquantenne Anja è una regista teatrale norvegese e danni vive con Tomas, un produttore dal quale ha avuto tre figli, che si sono uniti agli tre nati da un precedente matrimonio dell’uomo: insieme formano una famiglia allargata numerosa e serena. La vigilia di Natale, tornata da una trasferta di lavoro, Anja si fa visitare per un fastidioso problema all’occhio e scopre così di avere un tumore al cervello.