Una grossa mole di lavoro e soprattutto un supporto importante dopo il terremoto. L’Erap ha aumentato notevolmente le sue attività, a cominciare dall’acquisto degli appartamenti invenduti dove accogliere gli sfollati così come indicato dalla Regione Marche, e contemporaneamente si è occupato della realizzazione delle Sae. Tanti i progetti in atto e di potenziamento di servizi come quello della mediazione sociale che risultano sempre più necessari nei rapporti con gli inquilini del patrimonio edilizio pubblico.
Malgrado le tane cose fatte, c’è però il timore che, con la riapertura degli sfratti e con le conseguenze economiche della pandemia su una parte più fragile della popolazione, si rischi un’emergenza abitativa. Da qui la necessità di un impegno importante da parte dello Stato con finanziamenti concreti. Di questi temi si è parlato ieri in una conferenza stampa che si è svolta nella sede Erap di Macerata, a cui hanno partecipato il presidente regionale, Massimiliano Sport Bianchini, il referente del presidio di Ancona, Daniele Staffolani, i tecnici Lucia Taffetani e Gianni Ciccarelli.
Alcuni numeri eloquenti: realizzate 42 aree Sae nella provincia di Macerata e acquistati 151 alloggi invenduti per le famiglie sfollate; tre cantieri avviati di recente nei comuni di Belforte del Chienti, Sarnano e Tolentino per opere di riparazione e miglioramento sismico di tre case; previsti 11 interventi di progettazione per abitazioni pubbliche in vari comuni del maceratese; interventi costruttivi in atto nei Comuni di alta tensione abitativa, a Macerata, in via Pavese per 18 alloggi destinati alla popolazione anziana, a Civitanova Marche, in via Risorgimento per 24 alloggi, a Recanati dove le abitazioni in realtà sono state appena consegnate alle famiglie in piazzale Menechen per 9 nuovi alloggi