Sono trascorsi 440 anni dalla prima pubblicazione, postuma, della traduzione dell’Eneide da parte dell’illustre concittadino Annibal Caro (Civitanova Alta 6 giugno 1507, Roma 17 novembre 1566), prestigioso traduttore, umanista, poeta e personalità di spicco del Cinquecento. In occasione di questa ricorrenza, il Comune di Civitanova Marche ha provveduto alla ristampa, con una preziosa veste tipografica, dell’anastatica dell’Eneide di Virgilio, tradotta dal Caro e pubblicata nel 1581, che ha a corredo l’introduzione del professor Giulio Ferroni, uno dei maggiori e accreditati studiosi dell’opera di Caro, componente del Comitato scientifico dell’Osservatorio Annibal Caro, accanto a personalità autorevoli come Marcello Verdenelli, Stefano Papetti, Enrica Bruni, Mara Pecorari, Pier Luigi Cavalieri e il compianto prof. Riccardo Scrivano, membro ad honorem.
Con l’Eneide si è data alla stampa anche la preziosa cartella d’arte “Omaggio ad Annibal Caro”, curata da Enrica Bruni, direttore della Pinacoteca civica Marco Moretti, primo pregiato esemplare di una collana che ogni anno si arricchirà di una nuova edizione realizzata grazie al contributo di valenti artisti incisori che, di volta in volta, creeranno opere originali ispirate dagli scritti cariani, interpretati ed illustrati seguendo il loro particolare sentire creativo. L’opera incisoria dal titolo “No, che baciandola la desterei”, frase che si trova nel primo libro del romanzo, è tirata in 100 esemplari numerati e firmati.