Romano Carancini, consigliere regionale del Partito Democratico, interviene con questa nota sulla questione vaccini nelle Marche: “Arriva oggi un’altra sconcertante iniziativa della Giunta regionale di destra: il presidente Acquaroli propone agli ordini professionali un accordo per la vaccinazione anti-covid dei loro iscritti.
In una regione, le Marche, dove in quasi tre mesi è stata vaccinata poco più della metà degli over 80, dove ancora devono partire le vaccinazioni a domicilio degli anziani non autosufficienti e dei disabili, dove non è chiaro quando e come saranno vaccinate le categorie fragili, senza considerare il buio totale sui tempi e le modalità di somministrazione alla popolazione sotto gli 80 anni, il Governatore si accorda per facilitare la vaccinazione di alcune precise categorie di lavoratori: avvocati, geometri, commercialisti, architetti e così via.
La cosa sconvolgente, che determina anche una delusione umana perché si prende amaramente atto che chi ci governa antepone gli interessi di categoria al bene della collettività, è che con questo accordo la Regione va in direzione opposta rispetto alle linee del nuovo piano vaccinale del Governo nazionale, che prevedono di completare le categorie prioritarie per poi procedere, celermente e con tutti i mezzi a disposizione, per fasce di età e con costante attenzione alle persone fragili. La cosa ancor più preoccupante è che la nostra Giunta regionale ha recepito il nuovo piano vaccinale nazionale con atto di deliberazione non più tardi di quattro giorni fa.
Il Presidente Acquaroli e l’assessore alla sanità Saltamartini hanno contezza dei documenti che firmano e delle loro azioni? Sanno che queste stesse azioni si ripercuotono sulla salute di tutta la regione? In questo momento c’è un chiaro elenco di priorità che il Governo ha stabilito e che ogni regione dovrebbe applicare.
Assurda la giustificazione dell’assessore Saltamartini, secondo il quale l’accordo con gli ordini sarà attuato solo quando ci saranno maggiori quantità di vaccini, così questo permetterà di distribuirli più tempestivamente. L’assessore dirige, anzi dovrebbe dirigere, il sistema sanitario regionale e la vaccinazione è competenza del nostro sistema sanitario pubblico.
L’assessore, con questa scelta, ci sta comunicando che il sistema regionale non sarà in grado di provvedere in modo appropriato alla vaccinazione anti-covid e che da solo non potrà rispettare i tempi. Quindi l’assessore, di fatto, ci sta comunicando il suo fallimento e quello di tutta la Giunta regionale.
È assolutamente inaccettabile e fuori da ogni logica amministrativa che, in questo tempo di crisi, si decida di gestire l’emergenza facendo delle distinzioni e attivando dei canali preferenziali, attraverso i quali avranno la possibilità di ricevere il vaccino solo alcune categorie di lavoratori, di certo meno esposte e meno a rischio di altre.
L’accordo con gli ordini prevede, inoltre, che la Regione fornisca le quantità di vaccini e che siano gli ordini stessi a provvedere al personale e agli spazi, immaginando quindi una sottrazione di personale sanitario, così prezioso e sempre mai abbastanza, per i punti vaccinali pubblici.
Dopo settimane di richieste da parte mia e del gruppo assembleare PD affinché nel processo di vaccinazione vengano tutelati, protetti e maggiormente attenzionati gli anziani e le categorie fragili, la Giunta regionale risponde con questo imbarazzante accordo e, di fatto, non ascolta ancora una volta le nostre proposte, ma soprattutto offende il sentire di tanta parte di comunità marchigiana che è ancora in attesa di ricevere le risposte dovute.
Non possiamo più accettare.”