Come previsto, i familiari di Rosina Carsetti sono rimasti in silenzio nell’interrogatorio di ieri nella caserma dei carabinieri di Macerata. Ieri il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti, indagati per omicidio, favoreggiamento, simulazione di reato e maltrattamenti in famiglia, erano accompagnati dall’avvocato Valentina Romagnoli che ha dichiarato ai giornalisti presenti che i suoi assistiti avevano già ricostruito i fatti la sera della vigilia di Natale quando Rosina è stata trovata morta in casa e dunque non era necessario dire altro. Ha aggiunto anche che il marito della vittima è molto provato, con problemi fisici e di salute, tant’è che riusciva appena a parlare. I familiari hanno sempre parlato di un rapinatore che avrebbe legato la figlia e il marito di Rosina per poi appropriarsi di circa duemila euro. Il nipote, al rientro in casa, li avrebbe poi liberati ed insieme avrebbero fatto la scoperta della morte della 78enne. I difensori sostengono che Rosina aveva venduto gioielli, pellicce e mobili antichi ad un Compro Oro e ad alcune persone all’insaputa dei familiari. Dunque una pista legata ai soldi diversa da quella dell’accusa che fa riferimento a maltrattamenti in casa. Domani è previsto un nuovo sopralluogo nella villetta di Montecassiano.