Ringrazio Sua Eccellenza Reverendissima, il Vescovo Nazzareno Marconi, per l’accoglienza di ascolto e confronto riservatami. Mi sono recata all’incontro senza aspettative, da cittadina e credente praticante, che con umiltà e spirito di servizio, fatica e sofferenza, ha osservato le dinamiche sociali che attraversano la nostra realtà locale fin dal 2007 tra la gente e oggi ha preso il coraggio di “metterci la faccia”. Ero mossa solo dal desiderio di consigli e benedizione da parte di Colui che ha la responsabilità della guida della Chiesa locale, e per questo può dare la direzione per rianimare e ridisegnare cristianamente il perimetro comunale e provinciale, la sua cittadinanza, accoglierne il grido silente, convinta da anni che dal Welfare si deve ripartire per far riemergere il senso profondo della cittadinanza, non solo come attenzione al bene comune, ma anche come senso di servizio. Ne sono uscita commossa e con un profondo desiderio di meditare ogni passaggio di uno scambio intenso, franco e lungo che non mi aspettavo, che mi ha fatto sentire da perfetta sconosciuta della scena politica come se fossi importante e di eguale peso degli altri, proprio “inter pares”. Nel ringraziare ancora, profondamente, auspico che se la mia candidatura avrà un buon esito, Sua Eccellenza mi aiuti a chiamare ogni uomo maceratese a divenire un uomo integrale e aperto, più umano e attento all’uomo suo simile, non solo ad occuparsi di umanitarismo, raggiungendo il massimo di sviluppo umano che gli è possibile nelle concrete situazioni che vive, specie nella famiglia, centro che ha abbandonato i naturali progetti e si è snaturata.