E’ diventata un caso la questione degli spazi al Convitto di Macerata. Da giorni ormai va avanti un’ampia polemica che parte dell’ipotesi di un possibile trasferimento della scuola, ipotesi poi caduta. Ma docenti e genitori chiedono ora che possano essere utilizzati gli spazi lasciati liberi dai ragazzi della Dante Alighieri e per questo si appellano con una lettera, al sindaco Romano Carancini e al presidente della Provincia, Antonio Pettinari (quest’ultimo intanto ha indetto una conferenza stampa per domani sull’argomento mente nel pomeriggio ci sarà un’interrogazione in Consiglio comunale sul tema). Di seguito l’intero testo della lettera.

Gent.mo Sindaco,

lunedì 20 gennaio abbiamo appreso con sorpresa, direttamente dai quotidiani e, per come appare dall’articolo, per Sua dichiarazione, che si ravvisava per il Convitto la possibilità, neanche troppo remota, di un trasferimento nel prossimo futuro presso l’Istituto Salesiano.

Tale eventualità si prospettava per la sopraggiunta necessità di collocare uffici del Tribunale interessati da lavori di bonifica dell’amianto, presso parte dell’ex Pannaggi.

Da qui sono seguite da parte Sua conferme, smentite e parziali riconferme…

A questo punto, Le chiediamo di chiarire, con la Dirigenza dell’Istituto e, con impegno scritto, la Sua posizione e quella della Giunta perché questo Collegio, così come il personale del Convitto e i genitori degli alunni hanno diritto di sapere se da parte Sua e dell’Amministrazione c’è la volontà di tenere fede agli impegni presi.

Nel 2016, in seguito al terremoto, consapevoli e ben coscienti che al di là e al di sopra delle sue competenze, si è adoperato con tempestività: grazie alla Provincia che ha immediatamente ricollocato il Pannaggi in un’altra sede, rendendo disponibile quella di via Capuzi, le Scuole del Convitto hanno trovato una sistemazione dignitosa e sicura che ha consentito agli studenti di rientrare in aula quanto prima. Ricordiamo anche l’impegno messo e il tempo speso per aiutarci a trovare una sede adeguata per il Convitto… sappiamo che lo ha fatto da Primo Cittadino, per spirito di collaborazione tra Amministrazioni e non per dovere Istituzionale.

Il Suo è stato un forte atto di coscienza e responsabilità che non possiamo non riconoscerle; neanche negli anni successivi è mancato l’appoggio dell’Amministrazione per sostenere le spese della struttura … tante volte e in più sedi noi e, in primis la Dirigente Marcantonelli, lo abbiamo ricordato e riconosciuto in incontri ufficiali con le Istituzioni e, non di meno, con i genitori.

Grande è stato l’apprezzamento nostro e delle famiglie in tutte le occasioni pubbliche in cui è intervenuto ribadendo l’impegno dell’Amministrazione a ristrutturare la sede storica, forte anche del decreto per lo stanziamento dei fondi necessari e, nel contempo, dando la garanzia della permanenza delle scuole annesse al Convitto presso la sede dell’ex Pannaggi fino al rientro in Piazza Marconi.

In sintonia ci siamo “stretti” per condividere questi spazi con l’Istituto Dante Alighieri colpito anch’esso duramente dal Sisma; grazie alla collaborazione e all’accordo tra le Dirigenti, nell’interesse degli alunni, sono stati gestiti spazi condivisi. Era ampiamente noto l’uso da parte del Convitto dell’Aula Magna e nell’ultimo anno, in attesa della consegna delle nuove scuole, quello quotidiano di spazi al piano terra per attività curricolari pomeridiane.

Di concerto con l’Amministrazione e con il Suo Ufficio Tecnico, temporaneamente e in via transitoria (la consegna delle scuole prevista per settembre era slittata ma sempre imminente) alcuni alunni erano stati sistemati in aule e spazi poco adeguati, la musica d’insieme spostata in aula magna, con la necessità di smontare la strumentazione dell’orchestra dopo ogni utilizzo… questo per garantire la sicurezza degli alunni della Dante Alighieri che al contempo utilizzavano la stanza il mattino.

Sono stati mesi di disagio e sacrificio che, in silenzio e con il sorriso, la Dirigenza, docenti, educatori, personale ATA, genitori e soprattutto studenti hanno affrontato, certi, perché mai lo abbiamo messo in dubbio, che una volta conclusi i lavori alle “ex Casermette”, avremmo avuto spazi adeguati ad accogliere ragazzi che trascorrono in questa sede anche dieci ore al giorno.

Lei forse non lo immagina ma è stato grande lo stupore quando, al rientro dalle Vacanze Natalizie, genitori, studenti e docenti hanno appreso che non era stato possibile effettuare lo spostamento nelle aule ormai libere… Altrettanto grande è l’incredulità con cui abbiamo sentito vociferare di un imminente trasloco del Tribunale in quegli spazi…

Anche in quel caso la Marcantonelli ha rassicurato personale e famiglie che con determinazione chiedevano chiarimenti e valide giustificazioni; ci ha informati che presto ci sarebbe stato un incontro con il Sindaco, da lei già richiesto durante la sospensione natalizia e che, probabilmente, l’impossibilità di procedere era dovuta puramente a problemi organizzativi e alla necessità di liberare dagli arredi dell’Istituto Alighieri.

Il 9 gennaio sappiamo che ha ricevuto la Rettrice e la Vice, alle quali ha confermato la necessità di spazi per il tribunale, ma nel contempo le ha rassicurate che, avendo a cuore la questione, avrebbe fatto il possibile per valutare ogni soluzione, tanto che ha chiesto alla Dirigente Marcantonelli di farle avere quanto prima un prospetto di classi e numeri di alunni ospitati, nonché un elenco degli spazi necessari e indispensabili al funzionamento della Scuola. Solo dopo aver sentito le reali necessità del Tribunale, in termine di tempi e di superficie, avrebbe condiviso prima l’esigenza con la sua Amministrazione e subito dopo comunicato alla Dirigente quali potessero essere le proposte per una soluzione rispettosa e congrua ai bisogni degli alunni.

Sempre in quella sede aveva garantito che avrebbe ragionato in termini di immediatezza ma anche di progettualità triennale.

Questo la Dirigente ha riferito e, certa di questo, anche in sede di orientamento, ha rassicurato le famiglie raccontando del suo personale impegno e dicendo che nulla era deciso: l’unica certezza risiedeva nella necessità del Tribunale di procedere ad indispensabili interventi di bonifica dall’amianto (cosa tra l’altro nota a tutti…)

Tranquilli e sicuri che anche questa volta avrebbe mantenuto gli impegni presi, abbiamo continuato a lavorare, abbiamo chiesto ai genitori di pazientare e di attendere… abbiamo pregato di avere fiducia… e questo le famiglie, seppur in apprensione, hanno fatto.

Ora le chiediamo che cosa hanno rappresentato e che valore dare alle notizie uscite sui giornali … numerose sono state le interviste, molte Sue… partite da Lei o meglio, da quell’articolo di lunedì 20 gennaio dal quale abbiamo appreso la possibilità di uno smembramento ulteriore dell’Istituto… non sappiamo come siano andate le cose, se sia stata una sua dichiarazione o una fake news… sarebbe importante ma non è fondamentale…

A stasera c’è un’unica certezza: non abbiamo in uso il piano terra… l’ultima pec del suo Ufficio Tecnico lo vieta… avete ribadito a mezzo stampa che il Convitto dall’ex Pannaggi non si sposta ma nessuna comunicazione formale è arrivata a questa Sede.

Le scriviamo perché, nonostante tutto, nonostante l’amarezza per quanto scritto e detto, anche nei confronti della Dirigente, vogliamo avere fiducia in Lei e nella Sua Amministrazione perché al contrario di quanto si possa pensare ricordiamo, siamo consapevoli e grati per quanto ha fatto.

Tuttavia non possiamo continuare oltre nel tenere studenti in spazi poco idonei, sarebbe irrispettoso nei loro confronti e nei confronti delle famiglie che hanno pazientato con comprensione e spirito di collaborazione.

Chiediamo, nell’attesa dei lavori che verranno fatti nella sede storica, di rimanere qui, insieme e in spazi adeguati… con gli studenti che percepiscono questa come la loro Scuola e la loro Seconda Casa perché noi tutti sentiamo di essere parte di un Istituto che amiamo e per il quale lavoriamo con orgoglio e impegno, indipendentemente dalle mura che lo racchiudono.

Vogliamo per i nostri studenti una sede sicura e spazi adatti e funzionali alla loro crescita.

Chiediamo l’autorizzazione formale all’utilizzo del piano terra già dalla settimana in corso e l’impegno scritto, da lasciare a testamento alla futura Amministrazione, a far rimanere in questa sede le scuole del Convitto … fino al rientro in p.zza Marconi, nell’edificio storico di cui il Convitto ha vincolo di destinazione ad uso gratuito e perpetuo.

Per noi il Convitto non rappresenta solo un bene architettonico, è parte della nostra storia e della storia della nostra città e lì vogliamo tornare.

Gent. mo Presidente Pettinari,

ci rivolgiamo anche a Lei, che già nel 2016, in seguito al sisma, ha mostrato tanta disponibilità mettendoci a disposizione la struttura del Pannaggi; abbiamo letto delle esigenze di spazi degli Istituti Superiori e non possiamo non condividerle, tuttavia, La preghiamo di mostrare ancora una volta la sua sensibilità consentendoci di utilizzare il piano terra di questa sede fino al termine dei lavori.

Fiduciosi di una risposta certa e immediata, per il bene e nell’interesse dei Vostri cittadini,

Vi porgiamo distinti saluti.

 

Macerata, 24 gennaio 2020

Il Collegio Docenti ed Educatori del Convitto Nazionale “G.Leopardi”