Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, è alle prese con l’accusa mossa dal suo stesso partito: Non avrebbe pagato alcune quote così come previsto dal regolamento e per questo rischia di essere sospeso dal PD. Il motivo del contendere sono 2.500 euro. Ma Carancini ha subito replicato affermando che si tratta di un pretesto “Se non mi vogliono, lo dicano”, ha asserito. Stasera è in programma la direzione comunale convocata dal segretario Stefano Di Pietro, allargata ad esponenti regionali e al segretario provinciale Francesco Vitali, nella quale si deciderà sull’eventuale sospensione dal PD e di conseguenze anche sulla decadenza da tutti gli organi in cui è stato nominato, quali l’assemblea e la direzione regionale. Carancini racconta di aver versato finora 8.881 euro nel rispetto delle norme che prescrivono il versamento del 10% sul netto di quanto percepito in base alla funzione di sindaco. Mancano 2.692 euro perché il sindaco sostiene di aver tenuto conto del costo della polizza assicurativa  di 1.100-1.300 euro che ogni anno paga personalmente per la funzione di amministratore.