Continua il lavoro della Regione Marche per la delocalizzazione delle attività  produttive, economiche e commerciali. Ieri è stato chiuso il programmazione delle attività  produttive di Camerino. Complessivamente i Comuni che hanno chiesto di delocalizzare sono 39, per sei di essi che hanno rinunciato sono state trovate soluzioni alternative (affitti e delocalizzazione in altri Comuni), per i restanti 33 Comuni che hanno chiesto di delocalizzare la loro attività  il quadro è il seguente: 13 hanno concluso definitivamente il procedimento con la consegna dei moduli (Corridonia, Gualdo, Bolognola, Montemonaco, Castel di Lama, Montefortino, Pioraco, Smerillo, Tolentino, Valfornace. In modo parziale per Fiastra, Montecavallo, Amandola e San Ginesio), 16 Comuni hanno avviato le procedure per la predisposizione dei moduli consistenti in progettazione, fattibilità geologica e appalto. In totale le attività  economiche da delocalizzare sono 268, divise tra Macerata 236, Fermo 6 e Ascoli Piceno 26. Ad oggi, sia con fondi pubblici che donazioni sono state delocalizzate 56 attività  produttive. I fondi a disposizione della Regione per la delocalizzazione ammontano a 10 milioni e mezzo di euro più iva.
Nei prossimi giorni verranno inaugurate altre attività  a Valfornace e Pioraco, in quest’ultimo l’elemento decisivo è stata la donazione di un’associazione che ha determinato una proficua collaborazione in joint venture tra pubblico e privato. Lo scorso fine settimana sono state inaugurate altre due attività  commerciali danneggiate dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto 2016, il bar Paradiso di Montefortino e il bar gelateria nel giardino di villa Fermani a Corridonia. I lavori per l’istallazione dei moduli temporanei e i relativi costi per le opere di urbanizzazione ammontano a 147.500 euro a Montefortino e 52.500 euro a Corridonia.