“Lottare per la vita”. E’ l’appello accorato che il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, ha rivolto ai fedeli accorsi stamane in cattedrale, per assistere alla Santa Messa in occasione della Giornata per la vita. Il presule ha affermato l’importanza del nucleo familiare, quello composto da un uomo e una donna che generano nuove vite. “E’ la natura che ci ha fatti così. Ci vogliono un uomo e una donna per fare un figlio, e la vita che nasce in questo modo deve essere preservata fin dall’inizio”. La vita da rispettare sempre. “Ogni vita va rispettata – ha precisato mons. Marconi – noi siamo fatti per vivere fino all’ultimo respiro”. Nell’omelia il vescovo ha fatto esplicito riferimento all’importanza della storia e della realtà che viviamo, sotto attacco di ideologie volute da pochi. Durante la Santa Messa sono intevenuti diversi rappresentanti del Centro di Aiuto per la Vita di Macerata che operano a fianco delle donne che hanno difficoltà a portare avanti le gravidanze. Molto toccante la testimonianza di una 17enne di Ravenna, ora ospite di una famiglia marchigiana insieme al suo bambino, che ha raccontato la sua difficile storia di ragazza rimasta incinta a 16 anni e subito dopo lasciata dal fidanzato. Lei ha voluto con tutte le sue forze far nascere la vita che aveva in grembo.