A inizio del 2015 la dinamica delle esportazioni dei distretti delle Marche è tornata su un sentiero negativo, dopo un tentativo di ripresa negli ultimi due trimestri del 2014, registrando una flessione del 2,1%, andamento in controtendenza rispetto alla media dei distretti italiani (+3%). E’ quanto emerge dal Monitor dei distretti delle Marche curato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. La crescita delle esportazioni, secondo lo studio, è stata penalizzata dall’andamento negativo dei tre distretti della moda: calzature di Fermo (-4,5%), pelletterie di Tolentino (-5,9%) e Jeans valley di Montefeltro (-3,6%) e dal distretto delle cappe aspiranti e elettrodomestici di Fabriano (-3,2%), penalizzati dal forte calo della domanda proveniente dalla Russia, mercato in cui le imprese distrettuali marchigiane detengono quote significative. Positivo invece il contributo offerto dalle macchine utensili per il legno di Pesaro, (+13% nel primo trimestre), dalle cucine di Pesaro (+3,4%) e dagli strumenti musicali di Castelfidardo (+23%). Il numero di ore complessive autorizzate di Cassa integrazione guadagni nei primi cinque mesi del 2015 si attesta su livelli notevolmente inferiori rispetto ai massimi del 2013 (3 milioni di ore autorizzate nei primi 5 mesi dell’anno a fronte dei 7,1 milioni del 2013 e dei 6,4 milioni del 2014).