“Farò il vescovo e non altro. Ognuno deve fare il suo mestiere. Sarò l’uomo della preghiera e della parola di Dio. Spero di essere il vescovo dei fatti e di poche chiacchiere”. Si è presentato così il nuovo vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, ieri, nella giornata di insediamento in diocesi. Visibilmente emozionato, il presule è stato accolto da tantissimi fedeli in cattedrale, dopo aver percorso le varie tappe di arrivo nella nuova diocesi, a cominciare da Tolentino – prima vicaria incontrata nel tragitto dalla sua Città di Castello – quindi un momento di preghiera al Monastero del Corpus Dimini e l’incontro alla Caritas diocesana di Rampa Zara. L’impatto con i maceratesi è stato toccante proprio per l’umiltà che il presule ha mostrato in ogni modo, stringendo la mano e abbracciando tante persone, dicendosi pronto ad essere al fianco di tutti con il cuore. Mons. Marconi è stato accompagnato per tutta la giornata da mons. Claudio Giuliodori, suo precedessore in episcopio, e seppur simbolica, è stata eloquente l’apertura della porta della cattedrale da parte di quest’ultimo per farlo entrare e testimoniare così l’avvicendamento a capo della chiesa maceratese.