Classifica Censis: l’Università di Macerata si riconferma nella top ten dei medi atenei statali, collocandosi in ottava posizione, e continua a migliorare, con un aumento di ben due punti della valutazione media, da 86,7 a 88,8.
Gli incrementi maggiori riguardano la qualità dei servizi e delle strutture, seguite dall’internazionalizzazione e dalle borse di studio.
“Questo dato – sottolinea il Rettore Francesco Adornato – è in linea con quello che siamo e vogliamo essere: un ateneo di prossimità relazionale e comunitaria, ossia un ateneo che ascolta ed è vicino allo studente, punto cardine del nostro agire quotidiano. In questo periodo, in cui il distanziamento fisico rischia di degenerare in distanziamento sociale, la cura delle relazioni deve essere un obiettivo irrinunciabile, rispetto al quale gli stessi servizi di teledidattica possono essere valorizzati nella loro funzione strumentale. L’Università di Macerata si pone come una sintesi tra innovazione, inclusione e apertura verso la dimensione internazionale, per formare cittadini consapevoli, in grado di interpretare le dinamiche globali e leggere i segnali del futuro, a maggior ragione in questo così difficile e impegnativo contesto”.
Nella stessa ottica, l’Ateneo ha deciso di procedere quest’anno con un investimento straordinario di oltre un milione di euro in nuove misure a sostegno degli studenti: abbattimento delle tasse universitarie, nuove borse di studio e bonus economici per l’acquisto di libri universitari, pc, tablet o smartphone e per le spese di viaggio.
Per la cosiddetta fase tre, l’Ateneo sta lavorando per il ritorno in presenza e in sicurezza degli studenti a settembre, attraverso l’acquisizione di nuovi spazi per le lezioni. Ove necessario, si adotterà la modalità denominata blended, che prevede sia didattica in presenza sia a distanza, con lezioni registrate. C’è, poi, un investimento importante anche nel potenziamento della piattaforma informatica per i servizi di didattica online.
“Mi sono sempre battuto – conclude il rettore – sul significato dell’Università in presenza, come elemento costitutivo dell’Università stessa, che è fatta di esperienza, incontri, socializzazione, senza dimenticare la funzione di presidio che l’Ateneo ha sul territorio. I coriandoli delle feste di laurea, momentaneamente spariti, torneranno a riempire la città”.