Maxi evasione scoperta dalla Guardia di Finanza di Porto Recanati nel settore della commercializzazione di moto “off road” attraverso il “mercato elettronico”. Coinvolti nelle indagini un imprenditore nullatenente di origini senegalesi, già residente all“Hotel House” e con precedenti per la contraffazione di capi di abbigliamento, ed un giovane motociclista, residente nella provincia di Ancona. La crescita esponenziale del giro d’affari dell’imprenditore, attraverso operazioni commerciali compiute in diversi paesi d’Europa e in Italia, promosse e pubblicizzate anche attraverso siti internet e profili Facebook e Instagram, l’assenza totale di dichiarazioni fiscali e la mancanza dei minimi requisiti imprenditoriali del titolare, hanno spinto gli investigatori a ritenere che l’attività commerciale fosse svolta, di fatto, da una persona diversa dal senegalese che è risultato operare come mero prestanome. Individuata anche l’effettiva base operativa e logistica, una struttura adibita a magazzino e ufficio, non dichiarata all’Erario, nella campagna anconetana e gestita dal motociclista che poi era l’ideatore della frode fiscale perpetrata attraverso l’interposizione fittizia di due imprese compiacenti. Il sistema evasivo consisteva nell’utilizzo della partita IVA del senegalese e di un’altra impresa anconetana per acquistare moto e pezzi di ricambio da fornitori comunitari, che venivano poi rivenduti a privati e a imprese nazionali con prezzi particolarmente vantaggiosi in quanto l’IVA, indicata nelle fatture emesse, non veniva versata all’Erario ma costituiva il provento per l’imprenditore occulto. Tale modus operandi, oltre a consentire al suddetto ideatore di eludere l’applicazione del regime impositivo IVA previsto per gli acquisti intracomunitari, con un ingente danno per l’Erario, ha determinato anche una grave turbativa del mercato, in quanto lo stesso ha potuto praticare prezzi particolarmente concorrenziali rispetto agli altri operatori del settore.
Grazie all’oculatezza e alla meticolosità con cui sono state condotte le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, nel corso delle perquisizioni sono stati acquisiti dispositivi informatici e telefonici, dai quali i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Macerata, qualificati “Computer Forensics & Data Analysis”, e un consulente tecnico, nominato ed incaricato dall’A.G. delegante, hanno ricavato elementi probatori comprovanti le responsabilità penali e amministrative in capo ai soggetti coinvolti, permettendo così la ricostruzione analitica degli acquisti e delle vendite effettuati e le basi imponibili relative alle imposte sottratte all’Erario.
Le attività ispettive hanno permesso di quantificare i ricavi non dichiarati in poco oltre 10.150.000 euro e l’IVA evasa in 5.170.000 euro. Inoltre sono state denunciate 3 persone per reati fiscali, mentre nei confronti di altri 8 soggetti sono state contestate violazioni amministrative inerenti la normativa sull’uso del contante per aver trasferito somme superiori alle soglie consentite per complessivi € 110.000.
Nel corso delle predette perquisizioni, eseguite anche con l’impiego di una unità cinofila, “Cash dog”, specializzata nel rinvenimento di denaro occultato, è stata altresì sequestrata la somma complessiva di 56.905 euro in contanti, composta da banconote di vario taglio, divise in mazzette incellofanate abilmente nascoste presso l’abitazione del motociclista anconetano, in quanto costituente parte del profitto conseguito nello svolgimento dell’attività fiscalmente illecita.