È dedicata al tema della voce la quinta edizione de “I fumi della fornace”, la festa della poesia in programma dal 24 al 27 agosto a Valle Cascia di Montecassiano. Voce come suono che riverbera, voce per chi non ha voce, entro una più ampia proposta di mostre, concerti, teatro, performance, laboratori condivisi, tavole rotonde e dopo festa: una realtà che continua a essere, anno dopo anno, una comunità in espansione, un esercizio di immaginazione collettivo, di dialogo ininterrotto tra realtà che giungono da tutta Italia per darsi incontro in quella che Luigi Lo Cascio ha definito una piccola “Atene delle Marche”.
Tra i luoghi a fare da scenario ai numerosi eventi in programma vi è la stessa Ex Fornace “Smorlesi”, che riapre nell’occasione dopo 12 anni di chiusura e da cui ancora si vogliono, idealmente, propagare i fumi. I suoi spazi storici, come auspicato dall’associazione Congerie, potrebbero infatti costituire – oltre la festa – un centro culturale innovativo realizzato con la collaborazione del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Abbiamo incontrato la direzione artistica de I fumi della fornace nelle persone di Lucamatteo Rossi, Valentina Compagnucci e Giorgiomaria Cornelio. Di seguito, le loro voci.
Tra le numerose figure convocate a I Fumi della fornace: Daniele Sepe e Daniele Di Bonaventura in concerto, Mariangela Gualtieri con il recital Cattura del soffio, artisti come Roberto Paci Dalò, scrittrici come Gilda Policastro, Francesca Matteoni, Ida Travi e Sara Gamberini, studiosi come Vanni Attili e Mario Lupano, e autori in costante dialogo tra tradizione e avanguardia come Davide Susanetti e Adriano Ercolani.
Il progetto curatoriale Dintorni. Teorie e pratiche per corpi sonori indagherà voce e l’alterità nelle sue più ampie sfumature. Cesare Pietroiusti. Elena Rivoltini, Gaetano Palermo/Michele Petrosino, Matteo Lucca, Paolo Migliazza, Parini Secondo, Kratu (Serena Dibiase) e Gianmaria Borzillo dialogheranno con le architetture di Lorenzo Malloni, si confronteranno con la voce del luogo, del sé e dell’altro per poter reinventare e re-inscrivere attraverso le loro pratiche nuove realtà temporanee, nuove voci, spazi ed eventi. Malvina Borgherini e Edoardo Lazzari discuteranno inoltre del rapporto tra corpi e nuove pratiche di cura.
La mostra Sul greto dell’arsura omaggerà Franco Ferrara, poeta, esploratore, figura fra le più straordinarie del nostro Novecento. In mostra le numerose edizioni dei suoi libri, e materiali inediti come le corrispondenze private (con figure di spicco del panorama culturale italiano quali Marzio Pieri, Luciano Caruso, Marcello Napoli, Rubina Giorgi, Davide Argnani), fotografie, appunti, annosi articoli di giornale testimonianti le sue spedizioni archeologiche e rarissime tracce audiovisive.
Tra le novità, Diastema. Esercizi di apertura, dedicato alle pratiche laboratoriali di Elena Griggio, Omero Affede e Gemma Hansson Carbone, che con il progetto Die like a country / Muoio come un paese porta a Valle Cascia una ricerca già proposta in diverse nazioni europee.
Ogni pomeriggio, la serie di incontri Isola e isole, in collaborazione con le Edizioni Volatili, continueranno a sondare, insieme a poeti, scrittori, filosofi, divulgatori, architetti, curatrici e artisti, scenari per il mondo a venire. Tra gli ospiti: Marco Giovenale, Viola Lo Moro, Mariagiorgia Ulbar, Gianluca d’Andrea, Nicola Passerini, Marta Ricci, Giuseppe Palmisano, Domenico Brancale ed Emanuele Tartuferi.
Abbecedario dei paesaggi sarà invece una tavola rotonda, un dialogo aperto e generativo tra realtà che dal fare comune, immaginano nuove possibilità dell’abitare attraverso una risemantizzazione e riattivazione dei territori. Interverranno Giovanni Attili, Matteo Giacomelli, Alberto Marzo, Serena Olcuire, Natalia Agati.
Universo a Sonagli è il titolo della rassegna del dopofesta, con progetti musicali di Furtherset, Andrea De Franco, Santacremina, Ecstasy Mondo. Sperimentazione e sonorità s’intrecceranno anche in All’oscuro, opera di Elio Martusciello, Marco Ariano e Pietro D’agostino.
Il recital Il libro di Isaia, orchestrazione per voci e musica, proseguirà la trilogia Antico Teatro Ebraico sviluppata per i Fumi della fornace da Lucamatteo Rossi. Infine, il rito teatrale collettivo al tramonto prenderà quest’anno il nome de L’ufficio delle tenebre: un processo che l’assemblea degli animali rivolge alla memoria del Novecento; un lavoro che indaga il ricordo collettivo, la storia operaia di Vallecascia, e i nuovi dibattiti sull’ecologia dell’immaginazione.


