Il Consiglio comunale ha approvato ieri il Regolamento per l’installazione degli impianti di telecomunicazione proposto dall’Amministrazione con l’obiettivo di gestire la questione con gli strumenti consentiti dalla normativa, al fine di regolare i rapporti tra obiettivi che vanno a giustapporsi tra loro: il diritto alla salute dei cittadini con il rispetto dei limiti imposti dallo Stato in materia, la tutela del territorio e l’esigenza di copertura della rete e quindi il diritto costituzionale di comunicazione.
Ogni territorio comunale ha caratteristiche e peculiarità proprie, dettate dai caratteri orografici, dalla morfologia e dall’estensione dell’abitato, dalla tipologia e dall’altezza degli edifici presenti, dalla presenza di ostacoli fisici naturali o artificiali, dal quadro degli impianti già installati. Il Regolamento ricerca un punto di incontro tra i legittimi diritti dei gestori di rete e le esigenze manifestate dalla popolazione all’interno della cornice del contesto esistente.
Per perseguire questo obiettivo, l’Amministrazione si è munita di un supporto tecnico che potesse valutare l’impatto elettromagnetico delle scelte che vengono a farsi, nonché per avere la sicurezza che tali scelte possano consentire compiutamente la copertura del territorio maceratese, secondo le esigenze di sviluppo della rete che i gestori sono tenuti a inviare ogni anno. Questo supporto tecnico è stato individuato nella Polab, azienda con esperienza pluriennale nel settore, con la peculiarità di proporsi come parte terza indipendente.
La legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici è la Legge 36 del 2001. Tale norma conferisce ai Comuni la facoltà di adottare un “regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazione radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato”.
“La legge individua i confini delle facoltà attribuite ai Comuni che possono dotarsi di un Regolamento ma non possono introdurre limitazioni alle installazioni in aree generalizzate di territorio, né incidere sui valori limite, competenza riservata allo Stato – ha commentato l’assessore all’Ambiente Laura Laviano -. Tali opere vengono equiparate alle opere di urbanizzazione primaria e strategiche per lo sviluppo del paese e la legge regionale n. 12/2017 prevede che i Comuni approvino un regolamento comunale per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, da approvare mediante procedure che garantiscano la trasparenza, l’informazione e la partecipazione della popolazione e di altri soggetti interessati. La legge regionale prevede inoltre che i gestori e i titolari di impianti disciplinati da questa legge trasmettano, entro il 31 marzo di ogni anno, al Comune competente, i propri piani di rete ed i programmi di sviluppo, anche ai fini di un eventuale adeguamento della disciplina comunale”.
Il Regolamento, approvato ieri in Consiglio comunale, gestisce il processo di individuazione di siti di installazione per gli impianti, partendo dalla situazione esistente con la valutazione di tutti gli impianti presenti (74) e i loro impatti valutati in contemporanea, esaminando in questo modo le zone maggiormente interessate da impatti elettromagnetici. Si valutano quindi le richieste degli operatori e le necessità di copertura comunicate con i piani di sviluppo e si incrociano i dati. La Polab provvede alla simulazione degli impatti di nuovi impianti, ipotizzando scenari futuri, e mette a confronto siti possibili, per arrivare alla successiva definizione di posizioni che rendano minimo l’impatto sul territorio e perseguibili le esigenze di copertura dichiarate dagli operatori.
Si è provveduto a una fase di pubblicazione del Regolamento dando 30 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni e il 6 luglio si è svolta un’assemblea pubblica di presentazione dello stesso che ha rappresentato un momento di confronto con la cittadinanza. Nei 30 giorni sono pervenute tre osservazioni, due delle quali maggiormente interessate al sito di viale Mattei, che non si è ritenuto di accogliere dato che tale sito è stato installato a seguito di un procedimento conclusosi positivamente e per cui anche l’ARPAM ha dato parere di compatibilità. Una terza osservazione riguarda una diversa modalità di redazione di regolamento comunale che prevede il divieto di installazione in determinate tipologie di luoghi nonché in un’area buffer intorno a questi luoghi. Non si è ritenuto di accettarla in quanto si determinerebbe una preclusione alla realizzazione di una rete efficiente in un contesto come quello del Comune di Macerata. La modalità scelta e portata avanti realizza invece un processo di definizione di siti maggiormente qualificati, assumendone le scelte e non demandandole ai singoli operatori.