Appuntamento dedicato a tutti gli appassionati di montagna venerdì 26 maggio, alle ore 21, alla Domus San Giuliano di Macerata dove si terrà l’incontro con Stefano Ardito “Dall’Appennino all’Himalaya”. L’evento è organizzato dalla sezione CAI di Macerata con ingresso libero, aperto a tutti, fino ad esaurimento posti.
“Ci fa molto piacere il ritorno di Stefano Ardito a Macerata – sottolinea il presidente della locale sezione CAI Marco Ceccarani – che venne proprio poco prima dell’inizio della pandemia e il suo ritorno in questo periodo successivo che registra una crescita molto forte degli iscritti della nostra sezione in linea con il trend nazionale, è anche una risposta all’accresciuto interesse dei tanti appassionati che registriamo in aumento per la le attività alpinistiche e per l’escursionismo in montagna. Sicuramente con Stefano Ardito si avrà la possibilità di vivere questa passione anche con tutto il bagaglio culturale e di avventura che nelle sue serate riesce a trasmettere. “
In questi giorni a Londra, a Kathmandu e nel resto del mondo – spiega Stefano Ardito – si celebrano i 70 anni dalla prima salita dell’Everest, compiuta dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzing Norgay il 29 maggio del 1953. Da allora la vetta più alta della Terra ha visto una lunga serie di imprese e di
tragedie, e si è trasformata in una meta frequentata. La valle del Khumbu, ai piedi della montagna, è percorsa da decine di migliaia di camminatori, che portano reddito e creano problemi ambientali.
Uno sguardo all’Everest, ai cui piedi sono tornato a camminare da poco, conclude “Dall’Appennino all’Himalaya”, la chiacchierata/proiezione con cui racconto la mia vita in giro per montagne, alla ricerca di storie e di itinerari da raccontare. E’ un viaggio che inizia da vicino, da una foto scattata al Velino innevato dalla terrazza del Gianicolo, e che mostra quanto la montagna sia vicina alle nostre città.
Un viaggio che prosegue raccontando luoghi e storie del nostro amato Appennino. La fauna e la flora, l’alpinismo qualche accenno alla “grande storia” dei popoli, dei Santi e degli eserciti, la battaglia che alpinisti ed escursionisti hanno combattuto qualche decennio fa contro la proliferazione di strade e impianti di risalita, e che ha portato alla nascita dei Parchi.
Nella seconda parte mi allontanerò dai Sibillini, dalla Majella e dal Gran Sasso, per raccontare storie e avventure più lontane. Due trekking sui confini difficili di Israele e del Caucaso, una spedizione scientifica ai piedi del K2, un documentario sugli effetti del cambiamento climatico in
Mustang, la regione più arida del Nepal. Alla fine, come ho già detto, l’Everest.
Qualcuno potrebbe chiedere “e le Alpi?” Ci saranno, ma solo un po’, sullo sfondo. Ho salito un po’ di volte il Monte Bianco, amo e frequento le Dolomiti, ho dedicato libri e guide ai luoghi segnati dalla Grande Guerra tra lo Stelvio e il Friuli. Il mio viaggio che presenterò a Macerata, però, oscillerà soprattutto tra le montagne più famose della Terra, e quelle, più basse ma di grande fascino, che abbiamo a due passi da casa. Dall’Appennino all’Himalaya, appunto.
