«Di un pugno di sabbia faremo l’inizio di un giardino come, di tutti i granelli di silenzio, abbiamo fatto, dopo l’esodo, il nostro cielo.»
Con le parole del poeta Edmond Jabès s’inaugura la quarta edizione dei “Fumi della fornace”, la festa della poesia in programma da venerdì 26 fino a domenica 28 agosto a Valle Cascia di Montecassiano. Tema centrale di questo quarto capitolo il deserto, quale luogo di costante interrogazione del possibile. Ad animare il tutto, la realtà di Congerie insieme ad artisti, poeti, attori, performer, architetti, fotografi, scenografi, ricercatori e non solo. Tra gli ospiti: Luigi Lo Cascio con un suo intervento intitolato Sul deserto; letture di Ida Travi, Franca Mancinelli, Rosellina Massi Scataglini, Graziano Graziani ed Emanuele Franceschetti; concerti di Canio Loguercio, Roberto Paci Dalò e La Macina.
I Fumi della fornace sono frutto di un cantiere permanente dove si agitano e si incontrano vitalità provenienti da tutta Italia, un evento in crescita come intreccio di radici.

Di seguito le parole di Lucamatteo Rossi, Valentina Compagnucci e Giorgiomaria Cornelio, alla direzione artistica dei “Fumi della fornace”. Interviste di Marco Morosini.

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Tra i progetti ospitati in questa edizione:
– La specie storta. Terzo movimento: fossili di rivolta
A partire dal 2020, Congerie ha dato vita a La specie storta, un rito teatrale collettivo in tre movimenti orchestrato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi. Quest’anno il capitolo conclusivo indaga l’età matura e la stortura come marchio costitutivo. Voce e musiche di Omero Affede con Enrico Bordoni e Isabella Carloni. Le scenografie sono di Luca Luchetti ed Elena Martusciello. I costumi sono disegnati e realizzati dalla Casa di moda Mavranyma.

-Dimora sul limite. Passaggi per organismi diffusi
Progetto curatoriale di Diana Caponi e Giulia Pigliapoco, che prende avvio dalle domande: “Si può contenere il deserto? Come si è nomadi se il viaggio è immobile, inatteso, sotterraneo, impercettibile? Interrogativi che si riflettono nella serie di strutture mobili progettate dall’Architetto Lorenzo Malloni che popoleranno la festa e saranno attraversate da pratiche interdisciplinari, performance e installazioni che ripensano il modo di abitare partendo dal deserto. Tra gli ospiti: Cristina Kristal Rizzo e Lucia Amara. Tra gli artisti anche Gaetano Palermo, Mauro Campagnaro e Roberto Paci Dalò.

-Rubina Giorgi. La scena del possibile: teatro, symbolon e corrispondenze
Mostra a cura di Valentina Lauducci che raccoglie l’eredità di Rubina Giorgi, Filosofa, poetessa, docente universitaria, saggista, scomparsa nel 2019, ha vissuto gli ultimi diciannove anni a Macerata, rappresentando un punto di riferimento per gli artisti del territorio.

-Il fiume non canta più
Una mappa fotografica di Gianmaria Pennesi, a cura di Valentina Compagnucci. La mappa fotografica comprende una precisa area geografica delle Marche, quella del fiume Aso, dei Comuni da esso bagnati e del torrente Menocchia. Ciò che oggi rimane dell’antico mondo contadino sono le case: nuove possibili esistenze e riscoperte di quei luoghi dimenticati e abbandonati dallo sviluppo. Immagini della vita mutata in cui tutto è così come vive. Elogio all’incolto, alla dignità di ciò che resta.

Ad apertura delle giornate una serie di tavole rotonde dal titolo Isola e isole – dialoghi per il mondo a venire che ospiteranno Matteo Meschiari, Paolo Godani, Fabio Condemi, Alessandro Mazzi, Francesca Matteoni e Adriano Ercolani.
Per il primo anno I fumi della fornace ospiteranno anche un nuovo progetto sonoro che si svolgerà al termine di ogni giornata a partire dalle ore 23:30: Universo a sonagli è curato da Andrea Balietti e Simone Doria e ospiterà Babau, Jadhbadjk e Carolina Martines.
La festa è sostenuta dalla Regione Marche e dal Comune di Montecassiano, ed è patrocinata dai Comuni di Macerata, Appignano, Treia e Porto Recanati, e dall’Accademia di Belle Arti di Macerata.