Giovedì 19 maggio alle ore 17:00 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti di Macerata si terrà la presentazione del libro di Fabio Sileoni, Nicola Benedetti, celebre basso verdiano (1821-1875); Andrea Livi editore, Fermo, 2021, pp.592.
L’evento è organizzato a cura dell’Accademia dei Catenati di Macerata, con il patrocinio del Comune di Macerata e dell’Associazione culturale Le Casette.
Introduce la serata Angiola Maria Napolioni; oltre all’autore sarà presente Pietro Molini, appassionato cultore di memorie verdiane e autore di apprezzati studi sulla figura e l’opera del grande compositore.
Questo ponderoso ed accurato volume ripercorre la vicenda biografico-artistica del basso Nicola Benedetti, nato a Pollenza il 18 giugno 1821 e morto nella stessa cittadina il 3 novembre 1875, in occasione del bicentenario della sua nascita.
L’autore, Fabio Sileoni, classe 1977, è uno studioso e operatore culturale attento alla ricostruzione storica del territorio maceratese e ai suoi protagonisti, con all’attivo numerose pubblicazioni e mostre documentarie.
Il volume si inserisce pienamente nel contesto di un rinnovato interesse regionale verso i cantanti verdiani di origine marchigiana, sulla scia della fondamentale e preziosa trilogia verdiana marchigiana di Pietro Molini e Paolo Peretti (Livi editore, Fermo, 2017). Il lavoro è completo, il testo è stato redatto con ogni scrupolo di ricerca, ma c’è dell’altro; perché a fianco del dedicatario, anzi spesso nelle fitte note al testo, compaiono molte altre notizie su ulteriori, poco noti o addirittura ignoti cantanti dell’epoca, colleghi di Benedetti o comunque affiorati nei suoi paraggi. Sicché, come afferma l’illustre musicologo Piero Mioli nell’introduzione, questo volume sembra anche un pezzo di enciclopedia specialistica, un trattatello che scopra una miriade di voci pressoché sconosciute e di tutte, di anch’esse, offre tutte le notizie possibili.
Il libro di Sileoni ripercorre dettagliatamente le tappe della carriera artistica di Benedetti, tra i maggiori bassi lirici del XIX secolo, creatore del ruolo di Banco nel Macbeth di Giuseppe Verdi, parte che il grande maestro scrisse appositamente per lui nella prima dell’opera andata in scena al teatro La Pergola di Firenze il 14 marzo 1847.
L’artista pollentino si esibì, tra gli altri, sui principali palcoscenici di Verona, Lisbona, Oporto, Roma, Odessa, Genova, Vienna, Trieste, Madrid, Bucarest, Amburgo, Berlino.
