“Cerimonia bellissima, per contenuti, per i giovani che sono stati in primo piano, per la partecipazione. Mi incoraggia a continuare in questa strada di riforme e di finanziamenti di cui il mondo della formazione, della scienza e della ricerca ha davvero bisogno”. Così la Mistra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha descritto la mattinata vissuta a Macerata per la cerimonia di inaugurazione del 732esimo Anno Accademico di Unimc. Effettivamente l’ateneo maceratese è stato celebrato in modo ampio e approfondito, tenendo bene in mente determinati temi, da quello europeo a quello ambientale. Oltre settanta bandiere al vento hanno rappresentato le diverse nazionalità dei suoi 10 mila studenti prima in piazza della Libertà e poi al teatro Lauro Rossi dove il rettore, Francesco Adornato, nel suo intervento, ha avuto come primo pensiero la guerra, “una guerra – così ha esordito il rettore Francesco Adornato -, scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, che colpisce l’Europa e la sua storia. L’Ucraina culturalmente è per intero Europa”.
Giovani ed Europa, dunque, nel loro legame più stretto. “La generazione Erasmus nasce come generazione europea” ha sottolineato la Ministra Cristina Messa.
Come Antonio Megalizzi, universitario e giornalista vittima dell’attentato di Strasburgo. A lui l’Ateneo ha dedicato un premio di laurea sul tema della comunicazione delle istituzioni europee, assegnato per questa seconda edizione a Claudia Taurino per la tesi “La comunicazione istituzionale della giustizia e le nuove sfide del digitale”. Alla consegna erano presenti i genitori, Domenico e Anna Maria, e l’amica Caterina Moser in rappresentanza della Fondazione Megalizzi. “Antonio – ha ricordato quest’ultima – era un comunicatore. La Fondazione non è solo per lui, ma per i tanti ragazzi e ragazze che ogni giorno si impegnano per fare la loro parte”.
Il rettore Adornato, di fronte all’ultima inaugurazione del suo mandato, che scadrà a fine ottobre, ha ripercorso i sei anni alla guida dell’Ateneo, auspicando “un Rinascimento europeo, anche alla luce delle dinamiche che hanno colpito, in questi ultimi anni, sia la comunità accademica, che quella cittadina”. Il sisma del 2016, i “fatti di Macerata” del 2018 e i disagi provocati dalla pandemia, come ha sottolineato anche il direttore generale Mauro Giustozzi, hanno costretto l’Ateneo “a gestire con affanno emergenze continue”, ma non hanno impedito di realizzare “i presupposti e le basi per lo sviluppo futuro del nostro Ateneo”.
Il rettore ha ricordato come, grazie al sostegno finanziario del Ministero dell’Università, della Regione Marche, dei Fondi europei, del Commissariato per la ricostruzione, in particolare con la svolta impressa dal presidente Giovanni Legnini, seduto in prima fila alle cerimonia, sono stati avviati cantieri per 50 milioni di euro. Con l’Amministrazione comunale si stanno condividendo percorsi progettuali di tipo culturale, sociale e sportivo. La prossima sfida, il Pnrr: “le riforme e opportunità di cui esso è portatore sono un’esigenza per il cambiamento”.
Nel corso della mattina, condotta da Ana Carolina Luccas Guimaraes e Donato Mulargia, sono intervenuti anche rappresentanti di studenti, docenti, dottorandi e ricercatori: Alessia Morici, Chiara Feliziani, Giorgia Vulpiani, Gianmarco Oro, Giovanna Lauria, Badr Elshorah. Ragazze e ragazzi di Radio Rum hanno fatto risuonare la voce di Megalizzi: Liaman Aslanbekova, Roberto Domizi, Elmira Kyrbashova, Carlo Torregrossa, Tommaso Santilli. Coro Unimc e Salvadei Brass sono stati diretti dal Maestro Gianfranco Stortoni.
