“Il Milite Ignoto fu, e rimane tutt’oggi, uno dei simboli dell’Unità Nazionale e in questo momento di ripartenza auguro a tutti di aprire la strada per una rinascita che abbia come capisaldi l’unità, l’importanza delle tradizioni e della storia e soprattutto il sentirsi parte di una comunità coesa e leale”.
Sono le parole pronunciate dal sindaco Sandro Parcaroli questa mattina nel corso della cerimonia dell’inaugurazione del monumento al Milite ignoto eretto nel cortile dell’ex distretto militare nei pressi del Sacrario militare, un luogo fortemente emblematico.
La cerimonia à stata organizzata in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate e del centenario del trasferimento della salma del Milite ignoto da Aquileia a Roma, dove fu collocata sull’Altare della Patria proprio il 4 novembre 1921, e fa seguito al conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Macerata al Milite ignoto assegnato con una delibera consiliare in adesione all’iniziativa proposta dall’A.N.C.I. – l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, su invito del Gruppo delle Medaglie d’Oro al valor Militare d’Italia, per il riconoscimento della “paternità” del Soldato che per cent’anni è stato volutamente ignoto e che invece così diventerà Cittadino d’Italia, rientrando nella simbologia che appartiene all’identità nazionale.
“Il maggiore riconoscimento, oggi, – ha detto ancora il sindaco Parcaroli che ha svelato il monumento insieme al Prefetto Flavio Ferdani e al presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani – va alle forze armate che, ogni giorno, contribuiscono alla nostra sicurezza con spirito di abnegazione e di leale sentimento verso la Patria. Grazie alla loro professionalità e alle qualità umane sempre dimostrate, le forze armate, e le loro famiglie, meritano, non solo oggi ma tutti i giorni, l’apprezzamento di tutti noi. Un ringraziamento va anche alla figura femminile e alla sua valenza storica e sociale. Un pensiero alle mamme, alle sorelle, alle mogli, alle nonne dei tanti soldati italiani che hanno perso la vita nell’adempimento delle loro funzioni. A queste donne, che hanno patito sofferenze e angosce, riconosciamo di essere state parte integrante della spinta propulsiva alla ripresa dato che, nel dolore ma con fierezza, si sono fatte portatrici di un grande carico di responsabilità. Un pensiero infine ai giovani che, grazie al supporto delle istituzioni, devono rendersi consapevoli dei valori di pace, democrazia e partecipazione alla vita sociale e politica del paese. Crediamo che questo spirito e questi valori costituiscano, almeno, il minimo doveroso riconoscimento a quei giovani che hanno sacrificato la loro vita per costruire un futuro migliore: quel futuro – ha concluso il primo cittadino – che oggi stiamo vivendo e che dobbiamo, ogni giorno, migliorare per il progresso, la convivenza civile e la qualità della nostra vita e delle future generazioni.”
Il monumento al Milite ignoto è una stele in marmo sulla quale è stata collocata una targa dove si legge: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria. L’Amministrazione comunale con le associazioni combattentistiche d’arma di Macerata a imperitura memoria posero”. Sulla stele è stato posto anche un bozzetto ispirato alla guerra del ’15-’18 opera di Giovanni Colucci, presidente dell’Associazione nazionale dei Carabinieri e un’iscrizione che riguarda la medaglia d’oro al Milite ignoto. L’idea di ergere un monumento al Milite ignoto è frutto di una condivisione di intenti tra il Comune di Macerata e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Nel corso della cerimonia il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, affiancato dall’assessore Paolo Renna, hanno letto la motivazione con cui l’Amministrazione comunale ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite ignoto: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria”.
La pergamena è stata poi consegnata al colonnello Carmelo Capuano presidente del Comitato d’intesa tra le associazioni Combattentistiche e d’Arma e al sergente Mario Massini coordinatore del Comitato ALFA e presidente del Settore combattentistico e d’Arma sezione di Macerata affinché sia custodita per sempre all’interno del Sacrario militare.
Presenti alla cerimonia le maggiori autorità civili e militari della città.