La Guardia di Finanza di Macerata ha scoperto una maxi frode fiscale legata al commercio delle bevande alcoliche. Oltre tre milioni di litri di alcolici e birra commercializzati per un giro d’affari di 17 milioni di euro; evase accise per oltre 3 milioni di euro. Coinvolta una società a responsabilità limitata operante nel settore del commercio di bevande alcoliche che aveva stabilito la sede in un comune dell’entroterra maceratese, peraltro dichiarata inagibile a seguito del sisma del 2016.
La società era stata posta sotto attenzione investigativa poiché risultata evasore totale per non aver presentato alcuna dichiarazione fiscale ai fini IRES, IVA e IRAP, a partire dall’anno di imposta 2017; d’altro canto, per i medesimi periodi di imposta, risultava aver acquisito ingenti quantitativi di prodotti alcolici in sospensione di accise.
L’attività investigativa eseguita ha permesso di appurarne il coinvolgimento in un subdolo sistema fraudolento, finalizzato alla commercializzazione di prodotti alcolici in totale evasione delle accise, delle imposte sui redditi e dell’IVA.
La stessa, infatti, essendo in possesso dell’autorizzazione al deposito in regime di sospensione, ricevuti i prodotti alcolici, provvedeva alla formale “fittizia” conclusione della procedura telematica di accompagnamento delle merci in sospensione, quindi li trafficava “in nero”, omettendo di presentare le prescritte dichiarazioni ai fini fiscali e di versare all’erario gli importi relativi ai debiti tributari derivanti dalla fraudolenta commercializzazione.
Le operazioni ispettive sono state corroborate dalle fondamentali informazioni ottenute attraverso il prezioso supporto dell’Ufficio Cooperazione Internazionale e Rapporti con Enti Collaterali del Comando Generale della Guardia di Finanza, mediante la procedura della mutua assistenza amministrativa, che ha visto la collaborazione degli organi collaterali esteri di Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia e Spagna.
A conclusione del servizio sono stati ricostruiti i ricavi effettivamente conseguiti in due anni di attività, pari ad oltre 17 milioni di euro, la corrispondente IVA evasa, pari a più di 3,7 milioni di euro, a fronte della cessione di oltre 3 milioni di litri di prodotti alcolici con sottrazione di accise per circa 3 milioni di euro. Il rappresentante legale della società è stato deferito alla locale Procura della Repubblica.