Rush finale per Macerata Racconta, il festival letterario organizzato dall’associazione Contesto in collaborazione con il Comune e l’Università di Macerata dedicato quest’anno al tema delle “illusioni” che chiuderà i battenti il 4 maggio.
Per la giornata di sabato 3 maggio tra gli appuntamenti clou della giornata alle 17, all’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti, l’incontro con Diego De Silva che verrà presentato da Loredana Lipperini. Scrittore, giornalista e sceneggiatore, ha pubblicato diversi libri tra i quali quelli dedicati al personaggio dell’avvocato d’insuccesso Vincenzo Malinconico, dai quali è stata tratta l’omonima serie tv. I suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo e Grecia. Ha lavorato anche ad alcune sceneggiature televisive e collabora con le pagine culturali del Corriere della Sera. Torna a Macerata Racconta con il suo nuovo libro “I titoli di coda di una vita insieme”, nel quale esplora la fine di un amore e dell’illusione che sia per sempre.
A seguire, alle 18.30, al Teatro della Filarmonica, ci sarà Giorgio Zanchini che verrà introdotto da Francesco Rapaccioni. Giornalista, saggista e conduttore di Quante Storie e di Rebus su RAI 3 e di Radio anch’io su Radio Rai, Zanchini, insieme a Lella Mazzoli, dirige il Festival del giornalismo culturale di Urbino e Fano. Arriva a Macerata con il suo ultimo lavoro: La libreria degli indecisi. Letture che ci insegnano il coraggio di non scegliere (Mondadori). Gli indecisi che piacciono all’autore sono quelli che si sentono fuori posto, trovano tutto troppo complesso e sospendono il giudizio, sono prudenti e anche consapevoli che le decisioni sono una semplificazione che non basta quasi mai.
In serata, alle 21.15, al Teatro Lauro Rossi l’appuntamento è con Ascanio Celestini autore teatrale, attore, regista e scrittore, uno dei maggiori rappresentanti in Italia del teatro di narrazione.
Celestini porta a Macerata Racconta il suo spettacolo Poveri Cristi, tratto dal suo ultimo libro pubblicato nel 2025 con Einaudi, nel quale racconta gli ultimi della classe, le pecore nere, i malati senza colpa, coloro che ogni giorno compiono il miracolo di restare al mondo.
Sono i destini a cui nessuno fa caso, quelli che da sempre interessano ad Ascanio Celestini. E quale luogo migliore delle periferie, microcosmi grandi e vivaci più del mondo, per indagare gli esseri umani che ci ostiniamo a non voler vedere? Con sguardo partecipe e mai retorico, Celestini setaccia le vite sradicate di donne e uomini che vagano come in un formicaio alla ricerca del loro spicchio di felicità.
Gli altri appuntamenti della giornata sono, alle 12, alla Galleria degli Antichi forni con Loredana Lipperini giornalista e scrittrice, che presenterà il suo nuovo libro Il segno del Comando, tratto dal celebre sceneggiato RAI degli anni settanta.
Alle 16 Agostino Regnicoli e Francesca Chiusaroli proporranno il libro “I cognomi di Macerata e della sua provincia”, nuova edizione ampliata del dizionario etimologico di Adriano Raparo edito da Vydia Editore.
Alle 19, al Cinema Italia, Simone Maretti e l’atteso ritorno de “La notte dei racconti” e alla stessa ora, alla Galleria degli Antichi forni, Silvio Natali presenterà la sua ultima opera “Storia di una lepre” mentre alle 22, sempre agli Antichi forni, una serata fuori dal comune in compagnia di Giacomo Seri in “It’s kind of magic”, uno spettacolo omaggio alle pietre miliari dell’illusionismo rivisitate con ritmo, ironia e un pizzico di follia.
Fitto il calendario del 4 maggio, giornata finale di Macerata Racconta, che prevede alle 12, alla Galleria degli antichi forni l’incontro, introdotto da Loredana Lipperini, con Benedetta Tobagi e il suo “Covando un mondo nuovo”. Una raccolta di fotografie degli anni Settanta è il frutto di una selezione a quattro mani di Paola Agosti, autrice degli scatti, testimone e interprete unica di un’epoca, e Benedetta Tobagi, che ora ridà loro voce, con grande immediatezza e piglio narrativo, raccontandoci quella che è stata definita la sola rivoluzione riuscita del Novecento, ovvero quella delle donne. Gli anni Settanta, un’esperienza totalizzante, fondativa, che ha trasformato l’esistenza e la società. Come sono finite le illusioni di allora? E quale eredità hanno lasciato?
Alle ore 16, sempre alla Galleria degli Antichi forni, incontro con Giuliana Salvi e il suo romanzo “Clementina” (ed. Einaudi), un personaggio che non si dimentica, estremamente contemporaneo, una donna “tutta gesti”, viva, carismatica, inquieta, sempre in cerca di qualcosa, pronta a superare i confini imposti dalla società dei primi del Novecento. Un esordio narrativo di grande successo. Introduce Alessandra Pierini.
Al Cinema Italia, alle 17.30, per il quinto anno consecutivo e unica tappa nelle Marche, incontro con i dodici candidati al Premio Strega 2025. Lo Strega Tour della dozzina è promosso da Fondazione Bellonci, Strega Alberti Benevento spa e BPER banca.
A chiudere il festival e la giornata sarà Daria Bignardi che, al Cinema Italia, alle 21.15, introdotta da Sergio Labate, parlerà del suo libro “Ogni prigione è un’isola”.
“So come vanno le cose col carcere” scrive, “il carcere lo odiano tutti. Alcuni amano il carcere degli altri, per così dire”: parlarne è un gesto inevitabilmente politico, perché rivolgendo lo sguardo al carcere lo si rivolge al cuore della società, ma questo è anche e prima di tutto un libro personale, in cui ogni cosa – ritratti, riflessioni, cronaca, ricordi – è cucita assieme dalla scrittura limpida e coinvolgente di Daria Bignardi.
Nel corso della giornata anche due appuntamenti per bambini: alle 16.30, alla libreria Bottega del libro “Il libro che ti legge nella mente” lettura – spettacolo di Libromagia con Magica Nadia (consigliata la prenotazione bdl.ricerca@bdl.it ) e alle 18, alla Galleria degli Antichi forni, “Magic schiaccianoci”, narrazione animata con la Strana Compagnia El Duende.
Infine, alle 18.30, alla biblioteca della Filarmonica, introdotto da Mauro Gentili, Alessandro Colombo, docente di Relazioni internazionali all’Università di Milano, parlerà sul tema “L’illusione della pace”.