Grande afflusso di studentesse e studenti, ieri pomeriggio, al Polo Tucci dell’Università di Macerata per l’incontro tanto atteso con Edoardo Leo e il suo “Masterclass tour” di presentazione del film “Non sono quello che sono”, in uscita il prossimo 14 novembre nelle sale cinematografiche.
La pellicola, il cui titolo prende spunto da una frase del film stesso, vede Edoardo Leo, uno degli attori senz’altro più versatili e più amati del panorama cinematografico odierno, nella doppia veste di attore nei panni di Jago per il quale l’attore ha subito una drastica trasformazione fisica ingrassando di ben 20 chili, e in quella di regista.
Una rilettura profonda e intensa, frutto di un lungo lavoro durato 15 anni sull’opera letteraria e non solo, quella che l’attore e regista romano è riuscito a fare della celebre opera shakespeariana attualizzandola sia attraverso l’ambientazione nei primi anni del 2000, sia attraverso l’uso sapiente del dialetto romano e napoletano che ne hanno amplificato e arricchito l’efficacia e la potenza comunicativa.
Dalla disparità di genere alla violenza, dalla gelosia al patriarcato fino alla cancellazione dell’identità femminile, queste le principali tematiche affrontate durante l’incontro nei quali Edoardo Leo ha dialogato con il rettore e docente di letteratura John McCourt e rivolgendosi alle studentesse -“Sono sicuro che qualcuna, forse 3-4 tra voi hanno una relazione tossica: è statistica. Ho fatto questo film per cercare di parlare a quelle ragazze che magari non hanno il coraggio di confidarsi, di chiedere aiuto … l’arte, nelle sue diverse forme, serve tantissimo, a me un film ha cambiato la vita”.
Momento conclusivo dell’evento il toccante monologo sulla storia dell’atroce violenza subita da Franca Rame e le amare riflessioni su una società che è purtroppo ancora assuefatta, nei gesti e nelle parole, al patriarcato e contro il quale è necessario scuotere le coscienze di tutti.
Samuela Lautizi