Nell’omelia pronunciata oggi, nell’Abbazia di Fiastra, in occasione della conclusione dell’Anno diocesano, il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi ha rimarcato come sia “normale e buono che per meglio servire Cristo ed i fratelli di tutta la Chiesa, ogni prete sia sempre pronto a mettersi in stato di missione, a lasciare ad altri che continuino il suo servizio, per rispondere con un sì generoso ai bisogni della Chiesa intera. In una Diocesi missionaria come la nostra questo avviene ogni anno, con una lunga valutazione e confronto, ma anche fidandosi della missione del vescovo a cui per ultimo spetta il compito di indicare la strada che ritiene più giusta da percorrere.”
Mons Marconi ha quindi dato lettura dei cambiamenti di incarichi nelle varie Parrocchie ed Unità Pastorali. Dopo la Visita Pastorale e dopo 10 anni di esperienza vengono anche definite in modo nuovo, che sembra più logico e giusto, anche le composizioni delle Unità Pastorali.
Cominciamo da qui:
L’unità pastorale Immacolata-Santa Croce accoglie anche la parrocchia di Villa Potenza, dello stesso comune di Macerata.
L’unità pastorale le Vergini – Santa Madre di Dio – Santissimo Sacramento accoglie anche la parrocchia di Piediripa dello stesso comune di Macerata.
L’unità pastorale Pollenza-Rambona accoglie anche le parrocchie di Casette Verdini e Sacro Cuore dello stesso comune di Pollenza, oltre la parrocchia di Sforzacosta.
L’unità pastorale di Recanati centro accoglie anche le parrocchie di Castelnuovo e Le Grazie dello stesso comune di Recanati, mentre san Francesco e l’Addolorata si collegano con l’unità pastorale di Recanati-est Cristo Redentore e Chiarino.
Un secondo cambiamento generale riguarda molti parroci che hanno superato i 75 anni dopo i quali, secondo la legge della Chiesa: sia i vescovi che i parroci lasciano la responsabilità diretta della gestione di una parrocchia, pur potendo rimanere come saggi collaboratori dei nuovi parroci e coordinatori. In una visione sempre più chiara del fatto che: tutti siamo collaboratori e nessuno padrone, né dittatore, anche questi cambiamenti saranno sempre meno traumatici sia per i parroci anziani che per i fedeli.
Questi cambiamenti annunciati oggi inizieranno a realizzarsi gradualmente nelle varie parrocchie a partire dal prossimo ottobre, con l’inizio del nuovo anno pastorale.
Partiranno per un servizio missionario in diocesi Italiane o all’estero: Don Fabio Olano (da Porto Recanati), Don Paul Felice (da Cingoli), Don Antonino Pastore (da Macerata), Don Josè Daniel (da Macerata)
A MACERATA: la chiesa del SACRO CUORE dovrà chiudere per i lavori del terremoto. In questo tempo la parrocchia sarà gestita sotto l’autorità del Vescovo e con la collaborazione della UP Centro Storico e dei Salesiani. Don Gennaro De Filippi diventa Parroco di Santo Stefano e collabora con la UP centro storico. A SANTA CROCE: Dopo la partenza di don Antonino arriverà don Alain da Treia.
A CINGOLI: partiranno don Paul Felice, e don Fabrizio Perini e giungerà don Marco Petracci da Tolentino.
A TREIA: dopo la partenza di don Alain giungerà don Francesco Zambelli da Porto Recanati.
A POLLENZA, CASETTE E SFORZACOSTA: mentre restano don Roberto, don Mario e don Jacopo, con il nuovo anno pastorale giungerà don Ignazio, come nuovo Coordinatore e gradualmente nuovo parroco di Pollenza e Casette Verdini.
A MONTEFANO: al posto di don Ignazio giungerà come parroco e coordinatore della UP don Fabrizio Perini.
A MONTECASSIANO: don Patrizio coordinatore dell’UP e parroco di Sambucheto diventa Parroco anche di Montecassiano, mentre don Franco Pranzetti resterà come collaboratore.
A RECANATI: don Roberto Zorzolo Coordinatore della UP, diventerà Parroco anche del Duomo e di Castelnuovo. Mentre don Pietro Spernanzoni resterà come collaboratore. Tornando da Roma dove lavora in CEI, in quasi tutti i fine settimana, don Giacomo Pompei darà un aiuto.
A COLMURANO: don Fabio Piombetti, Coordinatore della UP, diventerà anche parroco di Colmurano mentre don Eugenio Tordini resterà come collaboratore.
“Come vedete sono molti cambiamenti, che riguardano varie partenze e molti preti anziani a cui diciamo grazie e su cui ancora contiamo come guide spirituali, buoni confessori e celebranti. Le cose più importanti che può fare un prete fino all’ultimo giorno della sua vita, che a tutti auguro lunga e serena.”
