Una società del distretto calzaturiero aveva messo in atto un articolato sistema criminoso, con la complicità di un’altra impresa romana, per generare crediti fiscali fittizi, per oltre 720 mila euro, successivamente utilizzati per l’illecita compensazione delle imposte dovute, da cui è scaturito un ingente danno per le casse erariali.
La Guardia di Finanza di Macerata ha scoperto che il sistema attuato si basava sulla creazione di falsi contratti, sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti e di documenti atti a certificare l’esecuzione di corsi di formazione per il personale dipendente, in realtà mai avvenuti.
Infatti, nel corso dell’attività svolta dagli investigatori, è emerso che i corsi di formazione non erano stati realmente svolti e che la società marchigiana non aveva sostenuto i relativi costi, in netto contrasto con il contenuto dei dati estrapolati dagli apparati informatici e della ulteriore documentazione fittizia rinvenuta (con particolare riferimento ai registri didattici delle presenze, alle relazioni del docente sulla valutazione dell’attività del corso di formazione, etc.).
L’impresa controllata aveva “abbattuto” gran parte del proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo all’istituto della compensazione di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, relativi al bonus per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Formazione 4.0”, contabilizzando altresì fatture relative a servizi mai effettivamente ricevuti.
Al termine delle attività investigative, i rappresentanti legali delle società coinvolte sono stati denunciati per i reati di evasione d’imposta
mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false nonché per l’indebita compensazione attraverso l’utilizzo di crediti d’imposta inesistenti.
Segnalato, per concorso nel reato, il consulente fiscale della società beneficiaria, il quale, a conoscenza dell’artificiosità dell’operazione e dell’inesistenza dei corsi di formazione, ne aveva suggerito l’opportunità dello svolgimento in ragione dell’evidente collegato vantaggio fiscale.
Infine, i finanzieri hanno anche segnalato le imprese implicate nella frode fiscale per responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, in relazione ai reati tributari commessi dai rispettivi amministratori.
L’impresa, nel corso della verifica e successivamente alla sua conclusione, ha avviato la procedura del ravvedimento operoso per sanare l’irregolarità riguardante l’indebito utilizzo dei crediti, provvedendo ad oggi al versamento di rate complessivamente pari a circa 600.000 euro.