L’Aula Consiliare del Comune di Porto Recanati ha ospitato stamane la conferenza stampa indetta per illustrare gli esiti delle attività di campionamento e verifica eseguite sul Capannone Nervi.
Durante l’incontro, l’Ingegner Simone Tombolesi, portavoce della ditta Mente Ecologica s.r.l., società attualmente incaricata come Responsabile del Rischio Amianto (R.R.A.) per il Comune, ha relazionato nel dettaglio quanto emerso dagli accertamenti tecnici condotti sullo storico edificio, in collaborazione con gli enti pubblici competenti. Era presente anche l’Ingegnera Ilenia Galeazzi, Amministratore Unico della suddetta società.
Presenti all’incontro anche il Sindaco Andrea Michelini e l’Assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Riccetti, a testimonianza dell’attenzione che l’amministrazione comunale rivolge al tema della sicurezza e della salute pubblica.
FAQ
1. Cosa vi ha spinto a convocare questa conferenza stampa? E perché i risultati delle analisi non sono stati resi noti prima?
Nessun segreto di Stato e dunque nessuna volontà di nascondere la verità. Al contrario, l’affare Amianto è frutto della volontà di questa amministrazione di fare piena luce su una questione rilevante per la salute dei cittadini. Prima di fornire le informazioni, tuttavia, abbiamo dovuto attendere di avere piena contezza della situazione, considerata la sua particolarità.
2. La copertura del capannone Nervi è costituita da lastre di cemento-amianto?
No! Le lastre cementizie che compongono la copertura del fabbricato non sono in cemento-amianto, e questo può essere affermato con assoluta certezza, in quanto in nessuno dei quasi 30 campioni di conglomerato cementizio esaminati è stata rilevata la presenza di amianto.
3. Perché dunque le analisi hanno dato risultati contrastanti?
Per chiarire tali risultati analitici, è stato necessario ampliare l’indagine, spostando l’attenzione sulla guaina bituminosa applicata nei giunti verticali delle lastre, da cui risultavano evidenze in diversi campioni. La guaina inizialmente non era stata indagata poiché completamente ricoperta da incapsulante e pertanto non visibile a occhio nudo, inoltre nei dati di letteratura in mio possesso redatti prima del mio incarico si dichiarava la presenza di amianto nelle lastre di copertura in cemento.
4. Nel Nervi c’è amianto? Se sì, dove si trova e in che quantità (in metri quadrati e peso stimato)?
La superficie interessata dalla posa della guaina rappresenta una piccola porzione della copertura, stimata in circa il 10% della superficie totale, indicativamente sui 300 m².
Il peso della guaina applicata è difficilmente stimabile, ipotizzabile in circa 100-200 kg. Una foto scattata prima dell’incapsulamento rende chiaramente l’idea delle porzioni ricoperte.
5. In cosa consisterà il processo di bonifica?
Se la bonifica consisterà in una rimozione della guaina, si procederà con la rimozione della stessa tramite un processo di raschiatura e successivo smaltimento. L’attività verrà svolta da personale formato appartenente ad una ditta iscritta alla categoria 10 dell’Albo gestori ambientali, categoria dedicata alla bonifica amianto.
6. Quali sono le tempistiche previste per le operazioni di eliminazione della guaina?
Per l’operatività parliamo di tempistiche dell’ordine di 20-30 giorni, da valutare ovviamente rispetto alla procedura condivisa e autorizzata con l’ente.
7. In che modo verrà controllata e garantita la sicurezza durante la rimozione?
Il processo di smaltimento sarà dettagliatamente descritto in un Progetto di bonifica che sarà validato dalla competente AST. L’attività sarà svolta in totale sicurezza, presumibilmente mediante l’ausilio di una piattaforma e di personale qualificato dotato di tutti i DPI.
L’operazione sarà una tantum e renderà il tetto definitivo, eliminando la necessità di incapsulamento globale e di un RRA per il futuro.
8. Quali saranno i costi stimati della messa in sicurezza?
Il costo stimato del processo di eliminazione e smaltimento si aggira attorno a circa 60-80 mila euro.
9. L’eliminazione della guaina incide sul progetto di riqualificazione dell’area?
Il piano di riqualificazione, elaborato in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, con cui il Comune ha partecipato al Bando Ministeriale, non viene in alcun modo ostacolato dalle operazioni di bonifica, considerando il suo costo (relativamente basso) e i tempi (piuttosto rapidi).
10. Una volta rimossa la guaina dai giunti, il manufatto sarà sicuro?
Sì. Il manufatto, a seguito di una eventuale bonifica della guaina, non necessiterà più di essere incapsulato nella sua totalità. Inoltre, non sarà più necessario nominare un Responsabile del rischio amianto per la valutazione dei rischi e delle peculiarità nei confronti dell’ambiente circostante.
11. Cosa sarebbe stato necessario fare per bonificare il Nervi se la copertura fosse stata in lastre di cemento amianto?
Le possibilità di intervento, in base a quanto previsto dal DM 06/09/1994, sarebbero state: la rimozione totale del manufatto contenente amianto (MCA), oppure l’incapsulamento o il confinamento per tutto il resto della vita dell’edificio.
12. Quali sarebbero stati i costi stimabili?
Difficile dirlo, ma possiamo stimare approssimativamente che i costi di bonifica (intesa come rimozione integrale di tutta la copertura e smaltimento della stessa) si aggirino attorno al milione di euro.