Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Roberto Cherubini, interviene con una nota dopo l’approvazione della variazione di bilancio in Consiglio comunale: “Mentre i Comuni italiani affrontano difficoltà di bilancio crescenti, torna d’attualità lo strumento della sospensione del pagamento delle rate dei mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti. Una misura legittima in contesti emergenziali, ma che richiede grande prudenza nell’applicazione, soprattutto alla luce di quanto stabilito dall’articolo 119, comma 7, della Costituzione italiana.
Il settimo comma dell’articolo 119 recita chiaramente che “i proventi derivanti da operazioni straordinarie (come appunto la sospensione dei mutui) non possono essere destinati a spese correnti”. Una regola introdotta per garantire stabilità ai conti pubblici e per evitare che interventi temporanei diventino copertura di costi strutturali. In parole semplici: non si possono usare fondi “una tantum” per tappare buchi di bilancio ordinario.
L’amministrazione comunale di Macerata, con un emendamento del sindaco, ha deciso di impiegare la sospensione dei mutui per far fronte a esigenze di bilancio ordinarie. Un’operazione che solleva perplessità sia dal punto di vista tecnico che etico.
E’ come se una famiglia terremotata si spendesse tutti i soldi che ha in più derivanti dalla sospensione delle bollette.
Sfruttare una leva straordinaria per garantire l’equilibrio dei conti dell’anno in corso equivale, di fatto, a spostare il problema nel tempo, caricando il peso sui bilanci futuri. E quindi sulle spalle dei nostri giovani, che si troveranno a pagare rate maggiorate o posticipate, senza aver beneficiato dei servizi corrispondenti.
È fondamentale che le amministrazioni locali agiscano nel rispetto della Costituzione e con una visione di lungo periodo. I cittadini hanno il diritto di sapere se certe scelte sono fatte nell’interesse collettivo o solo per superare ostacoli di breve periodo.
La sospensione dei mutui può essere una risorsa, ma va gestita con rigore. Usarla per coprire spese correnti significa compromettere il futuro. E questo, in democrazia, non è accettabile.”
