Un’artigiana del settore caseario che certifica la qualità Made in Italy e del lavoro artigianale. È la figura del presepe scelta quest’anno dall’iniziativa promossa da Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola per unire tradizione e innovazione, portando al centro del racconto natalizio figure che rappresentano il presente e il futuro dell’Italia. Un simbolo di custodia di saperi antichi con la capacità di rinnovarsi per rispondere alle sfide contemporanee. Due esemplari sono stati consegnati nei giorni scorsi ai vescovi di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, e di Camerino, mons. Francesco Massara. A Macerata erano presenti Giordano Nasini, direttore di Coldiretti Macerata, Ulderico Angelelli, presidente della sezione maceratese di Coldiretti, Giorgio Menichelli, segretario generale Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Andrea Rilli, vicepresidente vicario di Confartigianato Macerata Ascoli Fermo. Nasini e Rilli erano presenti anche a Camerino e, con loro per la consegna, c’erano Renzo Leonori, presidente interprovinciale Anap Confartigianato e Alba Alessandri, vicepresidente di Coldiretti Macerata. L’iniziativa, che coinvolge diverse diocesi italiane, sottolinea l’importanza del Presepe non solo come rappresentazione della nascita di Gesù, ma anche come narrazione della vita quotidiana, del lavoro e delle comunità. L’opera è stata realizzata dal maestro presepista leccese Claudio Riso, noto per la sua maestria nella lavorazione della cartapesta. “La statuina di quest’anno – spiega Nasini – è un omaggio all’impegno e alla creatività dei nostri artigiani, simbolo di un’economia sostenibile e legata al territorio. Nel settore lattiero-caseario Macerata è la seconda provincia per quantità di conferimenti con quasi il 28% della produzione regionale con quasi 1800 allevamenti tra mucche, pecore e capre. Una filiera che vale, nelle Marche, circa 40 milioni di euro e testimonia la centralità del lavoro agricolo e artigianale nella valorizzazione del nostro Made in Italy”. La statuina del 2024 si inserisce in una tradizione consolidata di valorizzazione dei mestieri: negli anni precedenti sono state rappresentate figure come l’infermiera, l’imprenditore digitale e la florovivaista. Questo approccio innovativo rende il Presepe un racconto in continua evoluzione, capace di restare fedele alle sue radici e, al contempo, di parlare alle nuove generazioni. “Il Presepe – le parole di Enzo Mengoni presidente territoriale Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo – rappresenta una delle tradizioni più preziose, capace di trasmettere speranza e serenità, soprattutto nei momenti complessi che ci troviamo ad affrontare. È la “buona Novella” che si fa concreta, un simbolo di rinascita e di fiducia che invita a mettersi in cammino, a costruire legami autentici con le persone e con il territorio. Esprime il valore dell’inclusione, della solidarietà e della famiglia, diventando un messaggio universale di vicinanza e condivisione”.