Cinque appuntamenti, domani martedì 30 aprile, per l’anteprima del 14° festival Macerata Racconta, in programma dal 2 al 5 maggio, organizzato dall’associazione conTESTO con il contributo del Comune di Macerata e dell’Università di Macerata e il patrocinio della Regione Marche, Camera di Commercio delle Marche, dell’Accademia Belle Arti di Macerata e dell’Ordine degli avvocati di Macerata.
Ad aprire la giornata, alle 11 al Teatro della Filarmonica, per la sezione “Indovina chi viene a scuola” ci sarà Andrea Pierdicca con il laboratorio di narrazione “Ri abitare se stessi”. L’attore dialogherà con gli studenti del Liceo classico e linguistico Leopardi di Macerata.
Alle 17, alla galleria Gaba Young, in via Gramsci, 55, inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “Gli errori” a cura di Paolo Gobbi con la collaborazione di Marina Mentoni e Federica Giulianini. Si tratta di una collettiva dell’Accademia Belle Arti di Macerata dove gli studenti della scuola di pittura interpretano quello che è il tema del festival con le loro originali e suggestive opere. La mostra sarà visitabile poi dal 2 al 5 maggio dalle 16 alle 19.
La giornata proseguirà alle 17.30, alla Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, con la presentazione del libro “Il non manuale dell’operatore di teatro sociale” di Pascal La Delfa che verrà introdotto da Alessandro Seri.
Alle 18.15. alla Biblioteca Statale, introdotti da Mauro Gentili, sarà la volta di Marco Magnani e Mario Bldassarri si confronteranno su “Il grande scollamento”.
La globalizzazione, tra eccessi e contraddizioni, limiti e fragilità, ha generato benessere, progresso scientifico, calo dei conflitti, creando la convinzione – rivelatasi illusoria – di essere inarrestabile e irreversibile. È invece in crisi profonda. Il legame virtuoso tra Stati Uniti e Cina, che l’ha favorita, è diventato rivalità strategica e potrebbe degenerare in conflitto. Nel “grande scollamento” in atto, Magnani identifica quattro forze che trasformano le relazioni internazionali: quelle di natura economica e tecnologica ridisegnano le catene globali del valore; dinamiche di politica interna favoriscono chiusure nel vano tentativo di proteggere interessi nazionali; gli shock esterni (pandemia, guerre, crisi finanziarie) mettono a nudo la vulnerabilità del sistema globale; obiettivi geopolitici alimentano le alleanze con paesi amici. In tale scenario la politica prevale sull’economia, cresce la regionalizzazione e aumenta l’instabilità delle alleanze internazionali, anche per il moltiplicarsi di paesi “battitori liberi” che aspirano a un’autonomia strategica. Oltre ai costi economici, la frammentazione favorisce il caos geopolitico e accresce il rischio di conflitti. Ma può anche innescare una globalizzazione secondo criteri economici e geopolitici diversi. Artico, Subacqueo, Spazio e Digitale possono essere fronti di scontro o, con le loro enormi opportunità, rappresentare le nuove frontiere della globalizzazione. Il mondo che verrà dipenderà molto dalle democrazie liberali e dalla loro capacità di promuovere i propri valori. La speranza è che il rilancio nella circolazione di merci, servizi, capitali, persone e conoscenza possa consolidare i diritti e diffondere le libertà.
Protagonisti dell’ultimo appuntamento della giornata, alle 21.15, al Teatro della Filarmonica – un dialogo attorno alla vicenda amorosa e umana che legò segretamente due grandi italiani dell’800: Arrigo Boito ed Eleonora Duse – saranno Cesare Greco e Fabio Larovere accompagnati, come parte musicale, dai musicisti del Trio Dante ovvero Luca Marziali al violino, Alessandro Culiani al violoncello e Roberto Molinelli alla viola.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Appassionata e l’associazione Amici dello Sferisterio.