Al Teatro della Filarmonica primo appuntamento venerdì 17 novembre, alle 21,15, del festival “de Sidera” organizzato in sinergia dagli assessorati alle Politiche giovanili e agli Eventi del Comune di Macerata, con Marcello Veneziani parlerà del filosofo Giovanni Battista Vico, della sua vita oscura e tormentata, e più in particolare del segno che ha lasciato nella nostra tradizione, un grande pensatore che, ai tempi, non fu confutato ma rifiutato.
Marcello Veneziani è noto al grande pubblico a partire dalla sua collaborazione con “la Stampa”, “Il Corriere della sera”, “Repubblica”, “Libero” e, chiamato da Indro Montanelli con “Il Giornale”. Ha scritto vari saggi sul tema della rivoluzione conservatrice, sul conflitto tra le due culture (destra e sinistra) e quindi saggi ed interventi monografici di più ampio respiro sull’Occidente, sulla famiglia e sul declino della nostra civiltà, sulla “scomparsa” degli dei e ideali, per Laterza e Mondadori.
Veneziani si può definire un pensatore libero e in parte controcorrente, non adagiato o succube del politicamente corretto. In tale direzione parlerà di Vico poiché è proprio Vico che interpreta l’anima italiana: la tradizione mediterranea, l’amore per il Mito, la religiosità diffusa e, più ancora, nel suo capolavoro al “Scienza Nuova” l’esigenza di tornare alle radici ma nello stesso tempo, grazie a queste, la forza della prospettiva e del futuro.
Amato dai laici, diseredato dai cattolici, e viceversa, Giovanni Battista Vico e la sua vita diventano metafora del presente, della nostra attualità liquida e nebbiosa. Insomma una lezione di “coraggio” ed anche un orientamento. La grande forza che Vico attribuì alla memoria, alla fantasia, all’arte, sono un monito nei tempi della alienazione e della intelligenza artificiale.
Il Festival “De Sidera”, desiderio e astro e lontananza da raggiungere e sulla quale riflettere, nasce da una riflessione congiunta degli assessori Marco Cardarelli e Riccardo Sacchi che hanno affidato la direzione artistica a Guido Garufi e Filippo Davoli.
