C’è chi è arrivato a piedi e chi in bici, chi con la famiglia e i figli e chi con gli amici, chi con lo zaino in spalla e chi con il cane al guinzaglio.
Il popolo di RisorgiMarche si è dato appuntamento, per il penultimo appuntamento dell’edizione 2022, alla Roccaccia di San Lorenzo, sulle colline tra San Severino Marche e Treia.
“E’ stato durissimo arrivarci ma alla fine ci siamo sentiti appagati e soddisfatti”, scrive sulla pagina Facebook della rassegna Renato mentre Luca, nel diario per immagini dell’evento che ha visto protagonista il cantautore e rapper italiano Dargen D’Amico, annota: “Sole, aria buona, buona musica e bella gente in una location strepitosa. Organizzazione impeccabile, artisti generosi per una iniziativa encomiabile”.
Tra un prato disteso a perdita d’occhio tra i profili della terra delle armonie e un palco che non c’è, Dargen D’Amico si è mosso per circa un’ora e mezza tra il pubblico, ha intonato canzoni, invitato a cantare e poi ha incassato sorrisi e applausi a montagna aperta.
La macchina organizzativa del pomeriggio in quota di RisorgiMarche è la migliore orchestra che si possa vedere anche se sul palco, ad accompagnare l’autore del tormentone estivo “Dove si balla”, ci sono i suoi musicisti di sempre, Edwyn Roberts e Gianluigi Fazio, insieme al polistrumentista Diego Maggi.
Il Comune di San Severino Marche, presente con il saluto istituzionale portato dal sindaco Rosa Piermattei, subito dopo quelli del collega di Treia, Franco Capponi, e di Giambattista Tofoni, ideatore della rassegna insieme a Neri Marcorè; ha lavorato, con gli uffici alla Cultura e alle Manutenzioni, perché tutto andasse per il meglio garantendo, insieme all’Amministrazione di Treia, la presenza della Polizia Locale, dei carabinieri delle due stazioni, dei carabinieri forestali, dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, della Croce Rossa Italiana e dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Il primo cittadino settempedano ha ringraziato Tofoni “per le grandi cose fatte”, poi gli sponsor e ha promosso, ancora una volta, l’idea di portare il festival sulle colline e nei prati settempedani, dove il ritorno dopo altri big è stato appunto da appalusi, per poi invitare il pubblico a fare visita alla città, centro d’arte e di cultura, al Marec, il nuovo Museo dell’Arte Recuperata che custodisce le opere strappate alla furia del terremoto nelle chiese di tutta l’Arcidiocesi.
