Nell’ambito dell’azione di contrasto all’indebita percezione di incentivi nazionali ai titolari di partita IVA, la Guardia di Finanza di Civitanova Marche ha approfondito la posizione di un’impresa di riparazione di gioielli, risultata beneficiaria di circa 8.000 euro, quale contributo a fondo perduto previsto dal cosiddetto “Decreto Rilancio”.
Tale misura di sostegno, destinata a contenere gli effetti economici e sociali conseguenti all’emergenza epidemiologica, consiste, nello specifico, nell’erogazione di una somma di denaro, da parte dell’Agenzia delle Entrate, ai titolari di partita I.V.A., senza obbligo di restituzione, commisurata alla diminuzione di fatturato subito a causa della pandemia.
Dagli accertamenti esperiti, le Fiamme Gialle hanno riscontrato come il contribuente abbia prodotto, in sede di controllo, copie fotostatiche di ricevute fiscali riferite al mese di aprile 2019, risultate sovrascritte a penna nei dati riguardanti il numero attribuito, la quantità, la natura e la qualità dei beni e dei servizi e, soprattutto, l’importo corrisposto, nonché sprovviste degli identificativi dei clienti.
In particolare, i Finanzieri hanno rilevato come, nelle copie esibite, i dati sovrascritti a penna, con particolare riguardo agli importi documentati, fossero sempre superiori a quelli cancellati, con lo scopo, evidentemente, di aumentare la “forbice” tra il fatturato del mese di aprile degli anni 2019 e 2020 e di ricevere, quindi, una somma maggiore.
Il legale rappresentante, che alla richiesta di esibizione degli originali delle ricevute emesse ha dichiarato di averle gettate in discarica è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche e di falsità materiale commessa dal privato.
L’illecito commesso è stato altresì segnalato alla Direzione Provinciale di Macerata dell’Agenzia delle Entrate, atteso che, in tali casi, è prevista, dall’art. 25, comma 12, del “Decreto Rilancio”, anche una sanzione amministrativa che può arrivare fino al 200% della somma indebitamente percepita.
Inoltre, le Fiamme Gialle hanno posto all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria la posizione del tenutario delle scritture contabili dell’attività commerciale, in quanto, come emerso dagli accertamenti svolti, era a conoscenza della condotta illecita tenuta dal proprio cliente.
