A poco più di cinque anni dal devastante terremoto del 2016, il 9 Dicembre alle ore 21:00, il Multisala Giometti di Tolentino ricorda l’evento all’interno della rassegna di film d’autore “Decima Musa”, promossa con l’associazione culturale Unitre. E lo fa con la proiezione del pluripremiato documentario “Vulnerabile Bellezza” del regista marchigiano Manuele Mandolesi, film che si è imposto in molti festival nazionali ed internazionali fino alla vittoria del Globo d’Oro 2020, come miglior documentario italiano. Alla proiezione saranno presenti il regista e i protagonisti del film, la famiglia Riccioni, giovani allevatori di Ussita con due bambini al seguito, che in quel terremoto hanno perso la loro casa e la loro fattoria, ma, nonostante incredibili difficoltà, con la “tigna” tipica forse solo dei marchigiani, hanno lottato strenuamente fino a riuscire a ricostruire la propria vita sulle loro amate montagne. Il film, infatti, è soprattutto una grande storia di speranza, immersa nel panorama mozzafiato dei Sibillini.
Era il 2016 quando tre forti scosse di terremoto devastarono il centro Italia (Umbria, Lazio e Marche). Oltre Amatrice, Accumoli e Castelluccio di Norcia, famosa per la fioritura dei campi di lenticchie, nelle Marche oltre 87 paesi sono andati distrutti o lesionati, tra questi Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. La terra tremò come non aveva mai fatto, cambiando per sempre la vita di migliaia di persone. Tra loro c’è una giovane famiglia di Ussita, paesino in provincia di Macerata famoso per le sue montagne belle da togliere il fiato, che il regista ha seguito per più di un anno dal 2017 al 2018. Michela e Stefano sono degli allevatori e insieme ai loro due figli Diego e Emma in quel terremoto hanno perso la loro casa, la loro fattoria e nonostante le difficoltà – dalla lunga attesa per una nuova casetta di legno alla ricostruzione delle nuove stalle per gli animali – con determinazione e dedizione lottano per ricostruire la loro vita sulle loro amate montagne, dove un giorno potranno tornare ad abitare.
Mandolesi entra nella loro intimità familiare in punta di piedi, pur rimanendo a un livello molto profondo di indagine, e mentre si continua a demolire e a ricostruire, con delicatezza racconta la loro storia nel momento più difficile della loro vita, scandita dal passare delle stagioni. Durante il film la voce fuori campo di mamma Michela racconta la storia del soldatino di piombo che dopo tante peripezie riesce a tornare dalla sua ballerina lì dove la loro storia era iniziata, così come Michela, Stefano, Diego ed Emma che dopo 2 anni sono tornati nella loro Ussita. Ma non per tutti è stato così. Oggi a distanza di 5 anni dal sisma la ricostruzione è parzialmente iniziata e molte delle famiglie vivono ancora lontano dalla propria terra o nelle soluzioni abitative d’emergenza. Questo film è per tutti loro.
“Uscire in sala dopo 5 anni dal sisma è davvero importante perché mi permette di mantenere una promessa che avevo fatto a me stesso e alle popolazioni colpite dal sisma 2016: continuare a far parlare negli anni, anche quando l’attenzione mediatica sarebbe calata notevolmente, delle difficoltà che le persone di quel territorio stanno tutt’oggi vivendo,”. Così commenta Mandolesi. “Per di più vedere questo film, una storia di amore e resistenza, al cinema, dopo il lungo periodo buio legato alla pandemia (il film sarebbe dovuto uscire nelle sale proprio durante il primo lockdown) assume ancora più rilevanza. Vedere poi i bellissimi panorami del nostro territorio su grande schermo è sempre emozionante. Ci tengo a ringraziare Massimiliano Giometti che ha creduto nel nostro film. Spero che in tanti partecipino alla serata del 9 dicembre perché ritengo ci sia sempre più bisogno di spazi come quello che Giometti sta dedicando alla promozione del cinema indipendente e trovo davvero fondamentale, per il pubblico e per gli autori, incontrarsi e discutere dei film.
“Vulnerabile Bellezza” è un documentario dove la macchina da presa scompare, uno sguardo discreto che lascia lo spettatore “in quel momento e in quel luogo” con i protagonisti della storia, godendo di panorami mozzafiato. I tempi sono quelli della montagna, dilatati e lontanissimi dalla vita che molti di noi vivono ogni giorno. Questa famiglia di Ussita vive talmente in simbiosi con la natura che vede il terremoto come un cambiamento “naturale”, una rinascita sia per loro che per la loro terra che “rimarrà sempre bellissima”. Una bellezza che, seppur vulnerabile, resiste insieme agli abitanti.