A due anni dalla morte, l’amministrazione comunale di Macerata ha deciso di ricordare Pamela Mastropietro con una cerimonia e un’allestimento permanente davanti alla casa in cui è stata uccisa. Era il 30 gennaio 2018 quando la 18enne romana venne rinvenuta senza vita e il suo corpo depezzato. Per quell’orrenda morte che ha stravolto Macerata e non solo, è già stato condannato all’ergastolo Innocent Oseghale. Il sindaco Romano Carancini, la giunta, diversi consiglieri comunali e cittadini hanno voluto esserci oggi, in quel giardino di via Spalato dove da due anni vengono riposti fiori a pensieri che ricordano la giovane romana. Stavolta il Comune ha voluto creare un’opera apposita, permanente, 18 fiori colorati, 18 come l’età di Pamela, raccolti a simbolo di speranza, perlatro in una bella giornata di sole. E dove stamane sono state inserite bellissima rose bianche. Chiunque potrà farlo in futuro passando di lì. “Tiriamo fuori il bene dal male – ha detto il vescovo mons. Nazzareno Marconi che ha benedetto l’installazione -. Non arrendiamoci al male. Qui è cresciuta una più chiara coscienza del bisogno  difendere i più deboli. Questi fiori che sono segno di vita, fragile, ma bellissima, ci ricordano che ogni vita, proprio perché è vita è bellissima e va difesa”. Il sindaco ha poi letto il messaggio inviato dalla mamma di Pamela, Alessandra Verni: “Accetto con fiducia la volontà del Signore” ha scritto la signora Verni “perchè i suoi piani sono gloriosi e perchè con il tuo martirio Dio ti ha scelta come esempio e come testimone di verità eterna più grande di noi. Ringrazio tutti i maceratesi, chi ci è stato vicino, chi con il cuore ha sentito mia figlia Pamela come fosse la sua, chi non ci dimenticherà e chi la ricorderà nelle Chiese, nelle preghiere, nelle famiglie. Vi ringrazio di cuore per il bel gesto che avete voluto oggi porgerle, con l’accortezza di tenere sempre vivo il suo ricordo perchè nessuno può e deve morire così”.