Parlare Futuro inaugura con ottimi auspici il 2020, ripartendo laddove è nata, a Porto Sant‘Elpidio, e cercando stavolta di costruire visioni di futuro possibile sollevando voci e stimolando interrogativi. Niente e nessuno sembravano più adatti allo scopo di un fil rouge come Al di là del bene e del male e di un filosofo come Friedrich Nietzsche. Difatti la rassegna quest‘anno vuole generare sconcerto, partendo proprio dal nocciolo d‘oro del nichilismo così in voga nell‘ontologia contemporanea. Il maestro demolitore delle certezze è senz‘altro il filosofo di Rücken, che soprattutto in uno dei suoi ultimi saggi, Al di là del bene e del male, mette a fuoco cosa l‘essere umano possa diventare una volta liberatosi delle pesanti catene delle convinzioni societarie, e degli stantii valori che non rappresentano più il singolo ma lo condizionano, ovvero un uomo liberato e privo di valori, che deve pian piano ricostituire sé stesso da zero per trovare una sua nuova morale e identità. Lo stesso Nietzsche sembra però intuire gli stessi limiti della sua proposta, ovvero le conseguenze. Saranno tutti capaci di costruirsi da zero? Oppure, come dice lo stesso filosofo, “Le conseguenze delle nostre azioni ci prendono per i capelli, del tutto indifferenti al fatto che nel frattempo si sia migliorati”?
A rispondere (provocando) sarà nell’apertura di Parlare Futuro proprio un filosofo e sociologo italiano, Umberto Galimberti, che il 9 Gennaio alle 21,15, presso il Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, terrà un intervento dall’emblematico titolo Nietzsche. Come si fa filosofia col martello.