Si è aperto ieri il processo per spaccio di droga a Innocent Oseghale, il 30enne nigeriano imputato in un processo parallelo per l’omicidio e lo smembramento di Pamela Mastropietro. Il 31 gennaio scorso, al momento dell’arresto, i carabinieri trovarono addosso all’uomo circa 30 grammi di marijuana, mentre altri 42 grammi sono stati rinvenuti in un involucro presente in casa e 53 grammi all’interno di uno zaino. Diverse persone si sarebbero rifornite da Oseghale per spacciare, mentre un uomo avrebbe fatto da corriere. Nel processo parallelo, il 30enne deve rispondere di cessione della dose di eroina assunta da Pamela prima di essere uccisa, di detenzione di 99 grammi d’eroina e spaccio di hascisc. I difensori, gli avv. Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, avevano sollevato eccezioni di inutilizzabilità delle intercettazioni disposte dalla procura di Macerata nell’inchiesta sull’omicidio della 18enne romana, ma che avevano carpito dialoghi anche su fatti di droga. Per il tribunale fu legittimo l’utilizzo di apparecchiature del carcere sia per le “eccezionali ragioni” sia per la “natura delle imputazioni”. Il giudizio proseguirà il 22 febbraio.