Sono state depositate ieri le relazioni preliminari dell’anatomo patologo Mariano Cingolani e del tossicologo Rino Froldi che hanno analizzato il cadavere di Pamela Mastropietro, la 18enne fatta a pezzi e ritrovata in due trolley il 31 gennaio scorso a Pollenza. Dalle prime conclusioni emerge che la ragazza ha subito un colpo alla testa, ma la morte sarebbe avvenuta a seguito delle due coltellate al fegato, escludendo dunque l’ipotesi di decesso per overdose. Ciò contraddice la versione dei fatti riportata da Innocent Oseghale, secondo il quale la ragazza si sarebbe sentita male e lui, spaventato, avrebbe lasciato l’appartamento. Inoltre, la morte della giovane sarebbe avvenuta tra la tarda mattinata e le 17 del 30 gennaio, mentre la chiamata di Osaghale al tassista che avrebbe poi scaricato i trolley nelle campagne di Pollenza, risale alle 22:30 dello stesso giorno. Un lasso di tempo troppo breve per poter smembrare e pulire il corpo della ragazza da solo. La relazione finale dei periti sarà consegnata nel corso della prossima settimana.