Il consigliere regionale Sandro Bisonni, ha presentato una interrogazione in Consiglio regionale per conoscere gli importi della comunicazione istituzionale e se sono stati rispettati gli adempimenti previsti dalla legge. Di seguito il testo dellinterrogazione.
“Le emittenti televisive e radiofoniche locali rappresentano un patrimonio per la comunità. La loro comunicazione corretta, pluralistica e responsabile rappresenta uno strumento essenziale per la democrazia. Un settore che risente del difficile momento congiunturale ulteriormente amplificato nelle Marche dopo gli eventi sismici che hanno colpito il nostro territorio e la nostra economia.” Di questo problema si fa carico il Consigliere regionale Sandro Bisonni, che ha presentato una interrogazione in Consiglio regionale allo scopo di portare l’Assemblea legislativa ad una specifica riflessione e trovare soluzioni concrete per un settore da tempo in crisi.
“A quanto ammontano gli importi complessivi per la comunicazione istituzionale e l’acquisto di spazi su mezzi di comunicazione di massa? – Chiede Bisonni – La Regione Marche ha erogato la somma prevista per legge, almeno il 15%, alle emittenti locali e se si quali? La Regione ha comunicato all’Agcom i dati nei termini previsti della legge?”
Il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, D.Lgs 177/2005, prevede, infatti, che: “le somme che le amministrazioni pubbliche destinano, ai fini della comunicazione istituzionale, all’acquisto di spazi sui mezzi di comunicazione di massa devono risultare complessivamente impegnate sulla competenza di ciascun esercizio finanziario per almeno il 15% a favore dell’emittenza televisiva e radiofonica private.
Inoltre la normativa stabilisce che le pubbliche amministrazioni sono tenute a trasmettere all’Agcom, Autorità di garanzia per le comunicazioni, gli importi destinati alla comunicazione istituzionale nel periodo che va dal 1° al 30 settembre di ogni anno. Il mancato rispetto di queste norme prevede l’applicazione di sanzioni ai soggetti inadempienti.
Da qui la necessità di conoscere quale è stata l’azione svolta dalla Regione e soprattutto se le norme di legge sono state rispettate.
“Credo sia molto importante – conclude Bisonni – che la Regione segua con particolare attenzione il settore della emittenza radio televisiva privata per mantenere il pluralismo dell’informazione ma anche per salvaguardare i livelli occupazionali che comprendono giornalisti e un vasto indotto di tecnici, operatori e collaboratori. Sino ad oggi abbiamo assistito ad un costante disinteresse da parte dei Governi nazionali verso questo settore e per quanto sia auspicabile un indispensabile cambio di rotta sarà sempre e comunque necessario un fattivo e costruttivo impegno della Regione”