Gli episodi sismici del 2016 lasciano oltre un milione di tonnellate di macerie. Le operazioni di rimozione sono particolarmente complesse e richiede la catalogazione del materiale rimosso in tre classi: la prima di interesse culturale, la seconda prevede anch’essa una classificazione operata dal MIBACT che solo alla fine sarà identificata come rifiuto urbano. “Portare via le macerie è la priorità. Stiamo lavorando a ritmi serrati ma non basta – spiega il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli – con la definizione del piano regionale delle macerie abbiamo deciso di implementare la rimozione a partire dai comuni più colpiti dal sisma”. Per accelerare il più possibile gli interventi di rimozione dei detriti si lavora anche di notte, garantendo l’apertura dei due siti di deposito temporaneo di Monteprandone e Tolentino con turnazioni di lavorazione h 24.