I comuni colpiti dal sisma stanno prosciugando le loro casse per garantire pagamenti dei dipendenti e delle ditte per la messa in sicurezza, imprese che da tempo attendono i versamenti per le opere realizzate. È questa la difficile situazione denunciata dai sindaci dei comuni del cratere, resa ancor più grave dall’aumento del numero dei dipendenti e degli straordinari necessari per la gestione delle emergenze. La preparazione delle aree per le Sae (Soluzioni abitative d’emergenza), la ricostruzione di scuole ed altri interventi di grande portata gravano sulle finanze dei piccoli comuni che, come illustrato dal segretario comunale di Valfornace Benedetto Perroni sulle colonne del Resto del Carlino, sono costretti ad anticipare spese ingenti mentre, a suo dire, “la Regione ritiene che per rendicontare bisogna prima presentare le fattura, ma per presentare le fatture bisogna fare i lavori”. La situazione, lamentata anche dai sindaci di Muccia, Matelica e Camerino è stata riferita anche al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani dal sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini.