Estate di crescita per le imprese marchigiane. Ma non per tutte. Tra fine giugno e fine settembre, secondo i dati Infocamere, elaborati dai Centri Studi di Cna e Confartigianato Marche, sono nate 1.682 aziende mentre hanno chiuso in 1.516. Dunque 166 imprese in più, con una crescita di 500 addetti. Ma continuano a non tornare i conti dell’artigianato. In tre mesi gli Albi artigiani hanno visto l’iscrizione di 512 imprese mentre se ne sono cancellate 630, con una perdita secca di 118 aziende. Complessivamente le imprese marchigiane sono 173.384 di cui 46.681 artigiane. Guardando agli ultimi due anni, quello delle imprese artigiane è stato un continuo calo.
“Purtroppo dall’ultimo trimestre di quest’anno” sostengono Cna e Confartigianato Marche “non ci attendiamo nulla di buono. Anzi, nelle aree colpite dal sisma la crisi sarà ancora più accentuata e temiamo che saranno numerosi gli artigiani che al primo gennaio del 2017 non riapriranno l’attività se non ci saranno forti e tempestivi interventi pubblici”.
Le perdite maggiori per l’artigianato, si sono concentrate nelle costruzioni (-71 imprese) e nel manifatturiero (-29). In calo sono anche le imprese di autotrasporto (-12). Tra i settori manifatturieri è il calzaturiero a registrare il risultato peggiore (-21) seguito dal mobile (-5) e dall’industria del legno (-6). In crescita le imprese alimentari (+9).