La Guardia di Finanza di Macerata ha concluso l’operazione China Black che ha permesso di smascherare una maxi frode fiscale di 200 milioni di euro. L’attività si è svolta nell’ambito del contrasto al fenomeno delle imprese cosiddette “apri e chiudi”, in atto nel settore calzaturiero e tessile della Regione Marche. Individuata una società di Corridonia e segnalati due imprenditori di origine cinese. Sequestrati beni per equivalente per circa 81 milioni di euro; una villa e altri quattro immobili, auto di lusso (tra cui una Porsche Panamera e una Porsche Cayenne), gioielli e orologi d’oro (Rolex e Cartier), borse, vini e champagne pregiati, riconducibili al gestore della società. I finanzieri hanno ricostruito la frode fiscale in questo modo: la società intestata formalmente ad un prestanome era stata aperta per effettuare ingenti importazioni di merci dalla Cina, attraverso cessioni intracomunitarie effettuate con società intermediarie costituite appositamente in Bulgaria e in Grecia. Veniva sfruttata una particolare procedura doganale con cui gli importatori europei possono ottenere l’esenzione del pagamento dell’IVA nello stato membro in cui avviene lo sdoganamento della merce, rinviando il pagamento dell’imposta nello Stato di destinazione finale. Da lì l’evasione fiscale.